Dici Pala e pensi all’AlbinoLeffe. Dici AlbinoLeffe e pensi (anche) a Pala. Associazione di idee scontatissima per un sodalizio che ha prodotto 76 panchine (tra Primavera, Serie B e Lega Pro), un sesto posto nel 2013 e tanti giovani lanciati dal vivaio seriano. Ricordi indelebili. Da una parte e dall’altra. Ora però il passato è alle spalle. La nemesi, invece, è sempre dietro l’angolo nelle vesti di un confronto che segnerà il futuro prossimo della Pro Patria e (inevitabilmente) anche del suo allenatore. Il diavolo, insomma, ha voluto metterci la coda. Come sempre.

Alessio Pala AlbinoLeffeLa squadra che il tecnico di Pagazzano si ritroverà di fronte sabato (ore 17.30, stadio “Speroni”) sarà però sensibilmente diversa da quella lasciata il 9 novembre 2014, quando fu sollevato dall’incarico dopo la sconfitta interna 2-1 con il Real Vicenza. Anzi, rispetto a quella gara, i superstiti in maglia celeste sono davvero pochi. Amadori, Michele Cortinovis, Ambra, Nichetti, Calì, Bentley e (da lunedì sera) anche Max Pesenti, attaccante prelevato dalla Reggiana dopo aver flirtato a lungo con i colori biancoblu. Salvo tornare (appunto), dove era già stato per 6 stagioni. A dispetto di quanto si dice delle minestre riscaldate.
Il 29enne di Treviglio non è l’unico innesto last minute operato dalla società orobica che ha chiuso 2 delle 18 operazioni messe a segno l’ultimo giorno di mercato in Lega Pro. Oltre a Pesenti è arrivato anche Banegas dal Cuneo (dove è finito D’Iglio). Per la verità, i colpi sarebbero potuti essere tre se l’acquisto di Zanchi dal Matera non fosse sfumato a fil di sirena.

Alla luce di queste mosse, la società con sede a Zanica si attende un finale di campionato in rimonta, se non sulla salvezza diretta (rappresentata attualmente dai 23 punti del Pro Piacenza), sulle potenziali avversarie playout. Evidentemente, l’esatto contrario di quanto si augurano in via Cà Bianca.
Al timone (dal 15 novembre), c’è il torinese Marco Sesia che in 9 giornate ha conquistato 7 dei 14 punti della squadra. Gli stessi (ma con due partite in meno), del suo predecessore David Sassarini, che aveva però vinto due volte (contro una) e battuto, oltre alla Pro Patria, anche la capolista Cittadella. Quale undici vedremo in campo sabato? Probabilissima conferma del 3-5-2 con Davide Amadori tra i pali; in difesa l’ex Cosenza Magli, il toscano Checcucci e (al posto dello squalificato Vinetot) Giorgio Gianola; a centrocampo, il marsigliese Johad Ferretti e l’ex Barletta Danti sulle corsie, Guillaume Legras, il monzese Perini e l’ex tigrotto Daniele Dalla Bona (arrivato a gennaio dal Mantova) in mezzo; davanti il 38enne veterano Andrea Soncin e Domenico Girardi. Ma non è da escludere l’utilizzo da trequartista di Banegas o l’azzardo di Pesenti (magari non dal primo minuto). Le alternative non mancano certo.

All’andata (il 26 settembre), all’”Atleti Azzurri d’Italia” finì 2-1 con vantaggio di Brega, pareggio da fenomeno (con espulsione a corredo) di Filomeno e rigore in pieno recupero di Soncin. Complessivamente (e al netto degli otto con le “progenitrici” Albinese e Leffe), i precedenti in campionato sono nove. Sei successi bergamaschi, tre tigrotti e nessun pareggio. Sette volte la sfida è finita 1-0 per la squadra di casa. Come nell’ultimo incrocio allo “Speroni” datato 10 settembre 2014: penalty trasformato da Serafini e prima vittoria stagionale per la Pro Patria e per Lulù Oliveira. Chi c’era in panchina dall’altra parte? Occorre dirlo? Ovviamente, Alessio Pala.

Giovanni Castiglioni