La sconfitta contro il Rosa Radom spegne gli effimeri entusiasmi che si erano creati attorno alla Openjobmetis dopo l’ottima vittoria di Pesaro, rinforzando i dubbi che ruotano attorno al roster biancorosso da ormai un mese, anche e soprattutto riguardo all’effettiva possibilità di proseguire il cammino della Champions League.
Sembra ormai evidente l’abissale differenza di atteggiamento tra le prestazioni di coppa e quelle di campionato: se in serie A gli uomini di Moretti (salvo la terribile sconfitta di Pistoia) hanno sempre disputato prove convincenti dal punto di vista dell’impegno e della concentrazione, in Champions si nota una minore tenuta mentale (come testimoniano anche i numerosi sbalzi di punteggio del match di ieri sera), forse a causa di una identità in campo europeo che non è stata ancora formata.

Un retaggio –questa difficoltà- dell’esperienza di Fiba Cup della scorsa stagione, che, sebbene si sia conclusa con un più che convincente secondo posto, aveva mostrato l’incapacità di Varese nell’essere protagonista contro squadre di caratura nettamente inferiore. Questo leitmotiv si è mostrato chiaramente ieri, in un match nel quale la squadra di Moretti è stata succube delle iniziative e delle variazioni tattiche dei polacchi.

Ora la Pallacanestro Varese si trova di fronte ad un bivio: la qualificazione al turno successivo di Champions non è impossibile, ma per provarci è necessario compiere un radicale cambio di mentalità (e, molto probabilmente, attuare delle modifiche alla forma attuale del roster). D’altro canto, non sarebbe scandaloso rinunciare ad ogni velleità in ambito europeo e concentrarsi sul campionato, competizione nella quale Varese può comunque togliersi più di una soddisfazione.

Dal punto di vista prettamente tecnico, la prestazione di ieri è stata caratterizzata dal blackout offensivo che ha colpito i biancorossi nel secondo tempo, mentre il Rosa ha cominciato a colpire con efficacia dalla grande distanza, concludendo poi con il 50% da 3 punti. Ancora una volta si è sentita la mancanza di un marcatore scelto nelle file varesine: Eyenga, partito col botto nel primo tempo, non è stato più capace di imporsi come prima opzione offensiva, mentre Avramovic è stato ben contenuto dalla difesa polacca, che gli ha negato le linee di penetrazione da lui preferite.

Adesso Varese è chiamata a disputare una prova di autorità nell’anticipo di sabato contro Brescia, per dimostrare che la prestazione di Pesaro non è stata un caso, è che, almeno in campionato, la grinta ed il carattere fanno ancora parte dell’identità della squadra di Moretti. Intanto Luca Campani, ancora alle prese con problemi al ginocchio, farà oggi una visita specialistica per determinare le possibilità di un suo stop dell’attività agonistica.

Marco Mastrorilli