La stagione di Varese non è ancora finita, ci sono ancora due importanti obiettivi da inseguire: il sogno playoff e le Final Four. Eppure è il momento di cominciare a pensare al futuro, anche per farsi trovare già pronti in vista dell’anno prossimo. Almeno in casa Openjobmetis: subito dopo la partita contro Venezia, l’ad Rosario Rasizza aveva cinguettato quelle – ormai famose – parole che annunciavano che la sua azienda era pronta per ridiscutere la sponsorizzazione della Pallacanestro Varese. E dopo un giorno di (quasi) silenzio, a parlare per fare chiarezza è lo stesso Rasizza: “Sul tema del rinnovo – ci ha detto – confermo quello che ho twittato domenica. Dopo la vittoria con Venezia, alla quale tenevo moltissimo, mi è tornata la passione e la voglia di sedermi al tavolo con la vicepresidente Salvestrin per valutare il rinnovo annuale”. E a sentire lo stesso ad, manca davvero poco alla discussione che ci sarà fra Openjobmetis e la Pallacanestro Varese: “Ci incontreremo mercoledì 27 alle 15 nella nostra sede di via Marsala a Gallarate”. Questo è quanto: cifre e dettagli non sono ancora stati discussi né presi in considerazione, perché la questione è davvero in fase embrionale. In merito a questo, Rasizza vuole fare una precisazione: “Stamattina ho letto un articolo su un giornale con alcuni dati. Non lo smentisco perché sono educato, ma sono state scritte parecchie inesattezze”. Quindi, è ancora presto per ipotizzare che cosa possa succedere, ma l’auspicio e la speranza è che questa collaborazione possa proseguire. “Ma io non so cosa succederà – riprende Rasizza -, voglio capire le loro richieste. Noi porteremo le nostre esigenze, che sono quelle di un’agenzia per il lavoro: avere visibilità e supporto. Se – come mi auguro – tutto andrà per il verso giusto, verso le 17 con un tweet daremo un riscontro positivo del nostro incontro”.

Un incontro che Rasizza spera possa porre una volta di più una questione ben precisa a livello di marketing: “Il nostro desiderio è che la Pallacanestro Varese diventi sempre di più un brand esportabile anche al di fuori di Varese. Vorremmo attrarre in Varese dei turisti, gente che abbia voglia di vedere una partita nel tempio della pallacanestro e che quindi si fermi un paio di notti in un nostro albergo”. Al di là di questo, rispetto a qualche mese fa pare proprio che l’ad Rasizza si sia come ridestato. Un girone fa – proprio dopo l’andata con Venezia – dichiarava che la sua pazienza era finita e qualcosa doveva cambiare. Ora è tutto diverso. “Certo, ho visto un atteggiamento differente e ho visto maturare i giocatori. Il merito è di Moretti, che è andato dritto per dritto e non si è fatto influenzare da nessuno. È un allenatore che mi piace molto, perché gli interessano i fatti. Si vedono impegno e motivazione, e mi fa piacere soprattutto per il gruppo degli italiani. E notare dedizione e sacrificio fa la differenza per uno come me che non ha avuto nulla gratis”. Adesso Varese si trova davanti ad un finale di stagione incandescente, che Rasizza vivrà innanzitutto da tifoso: “Io non sono un tecnico, ma per quello che mi riguarda bisogna andare avanti così, con questa motivazione. Facciamo in modo che l’ultima partita sia sempre quella della vita per dare il massimo. Un conto è perdere mollando, uno è farlo con il sangue. Il tifoso vuole vedere passione. È la passione a muovere tante cose, dalla famiglia al lavoro. Vorrei che si andasse avanti con questo spirito”. Appuntamento al 27.

Luca Mastrorilli