Derby Saronno-Varese, un incrocio molto particolare sulle panchine perché se da un lato c’è l’ex biancorosso Gianluca Antonelli alla guida degli amaretti, dall’altro a condurre la capolista c’è il saronnese Giuliano Melosi che in carriera non ha mai vestito la maglia della squadra della sua città: “Da piccolo avevo iniziato nella Robur Saronno, ma ci rimasi poco perché venivano privilegiati i figli di chi investiva nel club. Giocando all’oratorio – racconta – mi notò un papà di un mio compagno che allenava il Bariviera Fadini e mi porto lì. La mia carriera prese una strada diversa, lontano da Saronno”.

Questa estate la possibilità di approdare in biancoceleste… “Conosco molto bene il presidente Pilato e il direttore Balzaretti, ci siamo sentiti, ma non c’erano le basi per celebrare questo matrimonio – racconta Melosi –. Quella di Saronno è una piazza importante per il calcio e vederlo sparire non è stato bello. Sono stati cinque anni in cui si sentiva che in città mancava qualcosa. Per me il calcio a Saronno è solo Fbc e nient’altro”.

Venendo al suo Varese: “Come sempre tutto dipenderà da noi. Giocheremo su un bel campo e davanti a tanti tifosi; mi aspetto un’ottima gara da parte nostra perché vogliamo chiudere definitivamente il discorso promozione”. La vittoria del campionato dipende anche dal risultato di Arconatese-Legnano che, per lanciare il Varese in Serie D, devono pareggiare: “Non mi sbilancio sul pronostico perché non mi interessa – dice il mister biancorosso -. Se pareggiano è meglio per noi, ma non cambia nulla perché oramai i giochi sono chiusi. Noi vogliamo vincerle tutte. Non regaleremo nulla a nessuno”.
E il suo futuro? “Non ho ancora parlato con la società. Prima pensiamo a centrare la Serie D, poi ci sederemo al tavolo”.

Elisa Cascioli