Che rimanga tra di noi. Perché i segreti valgono fin quando restano tali. Gara complicata e difficoltà a trovare il gol? Fuori Arrigoni, dentro Piras con Pedone spostato a mezzala. E il problema è risolto. E’ successo a Grumello (al 60’), con la Pergolettese (65’) e ieri a Levico (53’). Tutte partite che la Pro Patria stava dominando senza però riuscire a sbloccare il risultato. Ostacolo superato (appunto), grazie al cambio di cui sopra. Ovviamente la coincidenza è solo una semplificazione spiccia. Ma fino a quando funziona, meglio cavalcarla. Tanto che ieri nel post partita anche Bonazzi non ha sottratto la propria opinione all’argomento: “Ormai Piras deve sapere che dopo 10 minuti del secondo tempo tocca a lui…”. Un po’ battuta, un po’ verità. Forse più la seconda della prima. Se è vero che nella striscia di sei vittorie consecutive, 8 reti (su 11) sono arrivate nella ripresa e ben 6 dopo l’avvicendamento in oggetto. Materiale per statistici e scaramantici. Nello specifico, di fatto, più o meno la stessa cosa.

Meglio evitare però di considerare i tre punti raccolti in Trentino semplice frutto dello stellone. La squadra è solida, con un livello di fiducia altissimo e certezze tattiche ormai consolidate. In più, alcuni tigrotti stanno attraversando un momento di grazia davvero confortante. Uno su tutti Zaro, giunto alla terza rete di una stagione cominciata da comprimario e continuata da punto di riferimento tecnico ed emotivo. A Levico in maniera addirittura smaccata.

A proposito, piccolo è bello. Da sempre. Ma in Valsugana il concetto è preso davvero alla lettera. Campo mignon, tribuna con gradoni a rischio ruzzolone, clima da riempitivo in attesa della vasca serale in centro. Vale la pena? Mah…tra l’altro, per perderne 7 su 7 in casa.
Per fortuna che la robusta presenza di ultras bustocchi ha conferito all’ambiente il giusto tono di passione. Altrimenti, sarebbe stata una discreta tristezza.

A chiudere, cosa ci faceva Francesco Moser a fianco di Patrizia Testa sugli spalti del “Comunale”? Ma chi, quel Francesco Moser? Sì, proprio lui, il supercampione di Palù di Giovo protagonista assoluto del ciclismo anni ’80. La conoscenza con la presidentessa biancoblu è datata. Chissà che la circostanza non possa portare qualche sviluppo.

Giovanni Castiglioni