Quando una semplice partita, che poi banale non è vista la posta in palio, si trasforma in festa succede che lo stadio si riempe e non solo di tifosi, ma anche di famiglie. Quando una semplice partita si trasforma in festa succede che i bambini diventano protagonisti emozionandosi in campo ed emozionando genitori e tifosi sugli spalti. Quando una semplice partita si trasforma in festa succede che gli avversari diventano orgogliosi di poterne far parte e si presentano con una targa. Quando una semplice partita si trasforma in festa succede che in campo c’è un grande spettacolo e bei gol. Quando una semplice partita si trasforma in festa succede che all’improvviso a tutti viene in mente la storia, bellissima e travagliata, della propria squadra che celebra 106 anni.
Quando una partita si trasforma in festa succede che alla fine si vince, a prescindere dal risultato. Succede che squadra e tifosi diventano un’unica cosa. E alla fine succede che la festa diventa un’altra pagina della storia biancorossa. Lunga vita al Varese!

Questo è quello che successo oggi al “Franco Ossola”. La giornata di celebrazione è iniziata al mattino col torneo riservato ai bimbi delle più disparate società della provincia e non, era presente anche il Torino. In uno stadio più pieno che mai, gli spettatori erano circa 4mila, è andato in scena un vero e proprio spettacolo. Prima del fischio d’inizio, a dare il benvenuto al pubblico sono state le cheerleader di Buguggiate che si sono poi esibite anche durante l’intervallo. Poi c’è stato un momento importantissimo, ovvero la consegna dei trofei vinti dal Varese che erano andate all’asta dopo il fallimento della vecchia società. A riportarle a casa è stato l’avvocato Stefano Amirante che le ha consegnate ai tre soci fondatori: il presidente Ciavarrella ha ricevuto la Coppa per la promozione in Serie B arrivata nel 2010 ai playoff, il vice Galparoli ha ricevuto quella della vittoria del 2008-09, dalla C2 alla C1, e il responsabile dell’area tecnica, Enzo Rosa ha ricevuto quella della vittoria del campionato di Serie D. Subito dopo c’è stato l’omaggio dell’Accademia Vittuone, avversario di turno, che ha consegnato al Varese una targa per complimentarsi dei 106 anni.

Riflettori puntati anche sulle maglie celebrative, realizzate per l’occasione, e indossate dai biancorossi. Il tecnico Melosi e il difensore Gheller hanno consegnato la numero 1 gialla e la numero 9 rossa col nome Orrigoni alla moglie dell’indimenticato Luigi Orrigoni. Ricordo speciale per Gheller che spesso veniva ospitato prima degli allenamenti a casa Orrigoni.

A salutare il pubblico è poi arrivato il comico Andrea Pucci che si è rivolto alla Curva gemellata con la “sua” Inter.
Finalmente fanno il loro ingresso in campo le due squadre. Un’entrata in gran stile da sotto la Curva Sud, ingresso utilizzato negli anni ’60. In prima fila i tifosi con quattro bandiere: quella della città, il Tricolore e quella dei Blood Honour, dietro di loro le due squadre accompagnate per mano dai bimbi.
Con i giocatori schierati in campo è partito l’inno nazionale cantato da Francesca Parrotta. Prima di iniziare i biancorossi sono andati a salutare i tifosi della Nord, mentre i neroverdi hanno omaggiato le donne della tribuna lanciando fiori.

All’intervallo spazio alla premiazione dei giovani del Varese, Zazzi e Lercara, alla sfilata dei bambini, ad una deliziosa esibizione canora accompagnata dal violino. E poi ancora partita, ancora gol e finalmente il fischio finale che ha dato il via all’invasione di campo.

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Elisa Cascioli 
Foto di Domenico Ghiotto