Attilio Caja torna sulla panchina della Pallacanestro Varese un anno e sette mesi dopo la sua ultima partita in biancorosso. Per il coach pavese si tratta di un’altra missione speciale, dopo che due anni fa gli fu dato l’incarico di salvare la squadra in seguito alle dimissioni di Gianmarco Pozzecco: i risultati furono soddisfacenti. Tuttavia la società scelse di cambiare strada in estate e non gli accordò la riconferma, virando su Paolo Moretti. Ci fu anche un contenzioso legato allo stipendio di febbraio: Caja vinse il lodo e la Pallacanestro Varese dovette provvedere al pagamento. Ormai, lo si può dire con certezza, è acqua passata.

Caja arrivò a fine febbraio del 2015, quando la squadra si trovava al terz’ultimo posto in classifica (seppure con un margine di sicurezza su Caserta ultima). Vinse sei delle ultime undici partite e scalò due posizioni, arrivando a -4 dai playoff. L’allenatore lombardo ritrova di nuovo una Varese terz’ultima, che questa volta dovrà però conquistarsi il margine di sicurezza sulla zona retrocessione: lo scontro diretto del 2 gennaio sarà fondamentale da questo punto di vista. Varese non potrà permettersi di far riavvicinare Cremona.

L’allenatore conosce già l’ambiente ed è apprezzato dai tifosi, che a gran voce ne avevano richiesto la conferma al termine della stagione 2014/2015. Si tratta, insomma, di un nome che potrebbe permettere di ricompattare un ambiente fratturato. Caja, inoltre, è subito a disposizione della squadra, un aspetto non da poco considerando il calendario che attende la Openjobmetis nelle prossime settimane. Il lavoro in palestra, da sempre ritenuto fondamentale dall’ex allenatore di Roma e Cremona, potrà fare la differenza soprattutto se Varese dovesse uscire dalla scena delle coppe europee.

La scelta di Caja ha una sua logica anche per quanto riguarda gli effettivi a disposizione del nuovo coach: ci sono Eric Maynor e Christjan Eyenga, i due giocatori che meglio si comportarono in campo durante la sua gestione. Nelle ultime dieci partite del campionato 2014/2015 Eyenga arrivò addirittura a segnare 17.8 punti di media, esaltato da un gioco di corsa e transizione. Perché si possa ripetere quella magia, però, Maynor dovrà riuscire ad essere più incisivo e corsaro. Le minestre riscaldate raramente sono buone, ma chissà che Caja non riesca a confermare la sua nomea di uomo della provvidenza.

Filippo Antonelli