Una lunga carriera, tante esperienze importanti come quella di Verona, e una costante: la professionalità. All’età di 33 anni (da compiere il 28 settembre) Matteo Scapini si sente come un ragazzino. Il Varese ha disputato 4 incontri ufficiali (due in Coppa e due in campionato) raccogliendo l’en plein di successi e l’attaccante biancorosso è andato a segno in tutte e quattro le partite.

In campionato, contro la sua ex squadra Cuneo e poi in casa con la Caratese, i suoi due gol sono valsi i 6 punti: 1-0 sul campo dei piemontesi e 1-0 anche all’esordio tra le mura amiche. “Bisognava partire dando un segnale – il suo commento -. Vincere sapendo soffrire è molto importante”. Contro i brianzoli il gol è arrivato su una punizione provata in allenamento: “Quando lavori con serietà e professionalità raccogli sempre i frutti. Noi stiamo lavorando bene, diamo sempre tutto, andiamo sempre al massimo, nessuno di noi si risparmia mai e quando poi arrivano i risultati allora dai ancora di più perché hai la conferma che sei sulla strada giusta”.

Mister Ramella ricorda spesso che la Serie D è sofferenza e che non arriveranno 3a0 o 4a0 tutte le partite. Domenica scorsa il Varese ha collezionato occasioni, ma non è riuscito a chiudere la gara: “Una volta che vai in vantaggio cerchi sempre di chiudere la partita, ma devi stare anche attento. Già sbloccarla e saper mantenere il risultato non è facile”.

I biancorossi sono a punteggio pieno in compagnia della Pro Sesto e domenica affronteranno la trasferta di Inveruno:Era importante partire bene, ma è presto. Ogni giudizio sarebbe prematuro. Mancano ancora tantissime partite e non abbiamo fatto ancora nulla”. Cosa dire del “Franco Ossola”? “Uno spettacolo raro – risponde –. Erano anni che non giocavo davanti a così tante persone, penso che per ogni giocatore sia l’apoteosi. Per me è stata un’emozione indescrivibile”.

 eli.ca.