Una sola stagione in maglia Varese, nel 2011-12, che ha lasciato però un segno indelebile. Christian Terlizzi, 36 anni da Roma, non ha dimenticato quella cavalcata, con in panchina Maran, che aveva portato i biancorossi ad un passo dalla serie A: “Sono stato in parecchi posti, ho girato tante squadre, ma Varese mi è rimasta nel cuore. Abbiamo vissuto una stagione eccezionale che meritava un esito diverso. Avrebbe cambiato la vita e la carriera a tanti di noi e, ne sono certo, anche al Varese”.
Già, proprio il Varese, che ora sta vivendo una nuova vita. “Il mondo del calcio è cambiato molto, tutto si è ridimensionato e tante società sono in difficoltà. Ho seguito da lontano quello che è successo e penso che la cosa più importante sia stato riuscire a ripartire”.
In forza al Trapani per la terza stagione hai giocato contro i biancorossi e sei tornato al Franco Ossola. Un’emozione particolare? “Quando giochi contro una ex squadra o contro dei compagni coi quali hai condiviso tanto è sempre un qualcosa di particolare. Ti confesso, però, che giocare a Masnago mi ha lasciato qualcosa in più, prima della partita e all’ingresso in campo ero emozionato”.
Il Varese ora gioca in Eccellenza, un’altro mondo rispetto alla serie B. “L’importante era ripartire, poi le cose vengono passo dopo passo. Ho ancora tanti amici nella Città Giardino che mi tengono informato, allo stadio vanno più persone che nelle ultime stagioni dove le cose andavano poco bene. Un progetto serio e importante che ha riavvicinato tanti tifosi”.
Spesso sei stato ad un passo dal tornare in biancorosso… “E’ vero, ci abbiamo provato tante volte, ma poi per una ragione o per l’altra la cosa non è andata in porto. Ho 36 anni, e anche se mi sento ancora un ragazzino (ride ndr), non ho ancora tante stagioni da vivere sui campi come calciatore. Però se il Varese in due anni torna in Lega Pro… potrei tornare per chiudere la carriera“.

Michele Marocco