Mercatini LevicoPer la terza volta negli ultimi quattro anni, l’oroscopo biancoblu prevede gita dicembrina in direzione Brennero. Circostanza che evoca una delle ossessioni più temute di queste settimane d’Avvento: i Mercatini di Natale. Così, dopo Bolzano (2013 e 2015) è il turno di Levico Terme, cittadina più o meno ridente, celebre (neanche a dirlo) per le cure termali, l’omonimo lago e (appunto) i Mercatini di cui sopra. Nello specifico, allestiti presso il Parco Secolare degli Asburgo. Insomma, ognuno si faccia due conti, ma un buon motivo per accompagnare la Pro Patria in Valsugana, volendo, lo si trova sempre. Posto che i 90’ del “Comunale” di viale Lido (domenica, ore 14.30), non siano già una ragione più che sufficiente.

Quelle biancoblu con il Trentino sono, da sempre, relazioni pericolose. Undici trasferte in Valdadige e due vittorie. Una ottenuta sul campo, l’altra (di fatto) in segreteria.
Cominciamo da quest’ultima, che è tale anche in senso assoluto. 19 dicembre 2010, freddo boia al “Briamasco” di Trento. Il Mezzocorona omette di liberare il campo dai teloni che proteggono il terreno da 3 cm scarsi di neve ghiacciata. L’arbitro Bertelli non gradisce applicando alla virgola il regolamento. Risultato? 0-3 a tavolino per la squadra allora allenata da Novelli. Nelle altre 10 occasioni (con Trento e Rovereto), solo un successo datato 6 giugno 1976 (0-2 nel capoluogo firmato Bosani e Paolino Frara). Per il resto, 6 sconfitte e 3 pareggi a testimonianza di una discreta allergia alla regione autonoma. Già perché se al Trentino aggiungiamo anche l’Alto Adige, il dato è ancora più marcato: 10 sconfitte in 19 trasferte. Anche se è ancora fresca la vittoria del 9 ottobre con la Virtus Bolzano.

Ma passiamo oltre. Cioè al Levico Terme, avversario che rappresenta un inedito nella storia tigrotta. Affiliato alla FIGC solo nel 1960 come Unione Sportiva Rinascita, il club gialloblu (dopo l’esperienza in Interregionale della stagione 83/84), è al secondo anno in Serie D. Ma se l’ultimo campionato ha regalato una salvezza tranquilla (11^ posizione a meno uno dai corregionali del Dro), l’avvio di questo torneo è stato un autentico dramma. Un punto nelle prime 7 gare, 7 in totale ad oggi con ultimo posto in classifica. In più, 6 partite ed altrettante sconfitte a domicilio. Emorragia di risultati che ha convinto il presidente Beretta a sollevare dall’incarico l’allenatore Marco Melone dopo l’1-3 con il Monza. Affidando la squadra a Davide Mezzanotti.

L’effetto è stato buono. Ma fino ad un certo punto. Sei punti in sei giornate (frutto dei successi corsari con Lecco e Grumellese), ma anche il rovescio di domenica nel confronto in coda con lo Scanzorosciate. Scivolone che ha portato il distacco dalla zona playout a 4 lunghezze. Non solo, il calendario dei termali è piuttosto ingarbugliato con le prossime 5 partite in cui le avversarie (Olginatese esclusa), fanno tutte parte della metà nobile della classifica. A partire, ovviamente, dall’incrocio di domenica con la Pro Patria. In cui i levicensi si augurano di cancellare lo zero dalla colonna dei punti casalinghi.

Prima o poi succederà. A naso, però, non sembra ancora essere arrivato il momento giusto.

Giovanni Castiglioni