Questo è un appello, tutti a Mapello. Sui social il tam tam è diventato virale. E sotto il Gotico non si parla d’altro. E cioè della trasferta nella bergamasca di domenica 20 marzo che dovrebbe regalare al Piacenza dei record di Arnaldo Franzini il ritorno tra i professionisti. Ai lupi biancorossi basterà un punto per staccare definitivamente (e con 7 giornate d’anticipo) il biglietto per la Lega Pro.
Una categoria che sul Po è già però patrimonio di un’altra realtà cittadina, il Pro Piacenza prossimo avversario della Pro Patria domani (ore 17.30, stadio “Leonardo Garilli”) nella 26^ giornata. Il rapporto tra Piace e Pro è quello (impari) intercorrente tra una nobile decaduta del calcio tricolore e una borghese dal passato (quasi) esclusivamente dilettantistico. Da una parte, tradizione, 8 campionati di Serie A, una Coppa Anglo-Italiana e la passione popolare (1.500 la media casalinga in Serie D). Dall’altra, due sole apparizioni (le ultime) tra i pro in 97 anni di storia, 195 abbonati e una singolare struttura del club con 4 soci al 25%. Che (a quanto pare) riescono anche ad andare d’accordo. Misteri dei consigli di amministrazione. Nel mirino la salvezza, un obiettivo da raggiungere per poter (finalmente) giocare la stracittadina (non il derby perché quello è solo con la Cremonese) nella prossima stagione. Un traguardo che potrebbe presupporre anche la tanto agognata fusione. Una svolta societaria di cui si parla da almeno un lustro. Lo sposalizio però, non verrebbe celebrato con i “cugini” del Piacenza, bensì con il Fiorenzuola, altra realtà calcistica del territorio militante in Serie D.

Piacenza 27 Febbraio 2016  Pro Piacenza - Pavia  ( foto Cavalli ) vialiSul campo, la stagione rossonera sta vivendo una fase piuttosto complicata: 4 punti nelle ultime 8 gare e vittoria che manca dal 10 gennaio (1-0 al Lumezzane). Un momento di scarsa vena che il tecnico William Viali (nella foto a lato) ha provato a maneggiare senza incidere sull’assetto tattico. A differenza di quanto fatto ad inizio stagione quando la crisi fu gestita anche attraverso il passaggio dalla difesa a 4 alla linea a 3. Nell’ultima uscita (1-1 a Salò con rete allo scadere di Alessandro) l’undici emiliano si è schierato con un 4-3-1-2 tendente al 4-3-3 che prevedeva l’ex Casertana Fumagalli in porta; Denny Cardin, il genovese Piana, il capitano Bini e l’ex Castiglione Ruffini in difesa; lo spagnolo Aspas, Davide Carrus e l’ex AlbinoLeffe Maietti in mediana; Julien Rantier e l’ex settore giovanile dell’Atalanta Barba a supporto della punta Orlando. Possibili alternative per domani? Il rientro dal doppio turno di squalifica (in difesa) dell’ex tigrotto Calandra e l’inserimento in attacco di Alessandro.

All’andata allo “Speroni” (era il primo novembre) 1-0 per gli emiliani con rete di Rantier e doppia occasione fallita nel finale da Marra. L’ultima volta che la Pro Patria ha giocato al “Garilli” era il 27 novembre 1983, lo stadio si chiamava ancora Galleana e il match finì 1-0 per la squadra allora allenata da Titta Rota. L’avversario (ovviamente) non era il Pro ma il Piace. Categorie a parte, la tradizione ha ancora un peso.

Giovanni Castiglioni