Come sempre il derby con Cantù non è una partita normale. E’ vibrazioni, sentimenti, è poesia. Anche quest’anno il menù non sarà affatto scarno visto che anche l’affaire Ukic ha infiammato la vigilia e la sua firma è probabile avverrà nella prossima settimana. Proprio in cabina di regia vi sarà uno degli scontri più importanti di questa partita con l’incrocio Wayns-Hodge che deciderà molto dei destini di questi 40′. Più veloce il biancorosso e dotato di un ottimo primo passo, più esperto e abile nel gestire i ritmi oltre che più completo in attacco il canturino. Se Wayns saprà mettere in difficoltà il giocatore nativo di Porto Rico allora Varese avrà buone chances di spostare l’ago della bilancia nella sua direzione. Un piccolo vantaggio i varesini ce l’hanno: nel corso della settimana un virus intestinale ha serpeggiato nello spogliatoio canturino colpendo vari giocatori del neo coach Bazarevich e tra gli ammalati c’è stato anche Hodge. Chiaro, trattasi di roba da poco, ma spesso anche allenarsi male in settimana può avere conseguenze alla domenica.
Tra l’altro, in Brianza è stato visto allenarsi anche Gerasimenko, neo proprietario amante a tutto tondo di questo sport.
Altro scontro certamente focale della gara sarà come il duo Faye-Kangur saprà limitare JaJuan Jhonson, ala forte dal polpastrello fino che rende parecchi centimetri ai due varesini: limitare le sue scorribande offensive sarà un altro dei punti cardine sula lavagnetta di coach Moretti. Il quale potrebbe, però, sfruttare a dovere Davies contro il più statico e legnoso Berggren: la mobilità e la diversità di scelte offensive del lungo ex Nba potrebbero risultare preziose nell’economia della gara. Tenendo conto che gli evidenti problemi di tenuta fisica difensiva non dovrebbero ripresentarsi con un lungo abbastanza diverso da Veremeenko nell’interpretare il suo ruolo.
Resta poi il fatto extra partita che potrebbe incidere di più come nella gara casalinga natalizia: Cantù arriva da un largo successo su Pesaro mentre Varese arriva a questo derby con la rabbia e la frustrazione di aver perso in malo modo sul campo di Reggio Emilia senza praticamente aver mai lottato. Una storia molto simile a quanto avvenuto, appunto, con Cremona dove la voglia di rivalsa della Openjobmetis ebbe assolutamente un fattore chiave nel portare i biancorossi sulla strada della vittoria. Chi può dire che la storia non possa ripetersi?

Matteo Gallo