Un’altra stagione è finita e per celebrare il nostro lavoro, ma soprattutto per sfogare tensioni e frustazioni di un lungo anno, la redazione di Varese Sport si è sfidata a calcetto. Sul sintetico di Barasso sono stati i Reds capitanati da Laura Paganini a battere i Blancos dell’inesauribile Mariella Lamonica. La gara è finita 11-6 tra insulti reciproci e polemiche infinite. Amicizie e rapporti di lavoro che durano da anni hanno rischiato seriamente di essere spazzati via in attimo. A risolvere tutto ci ha pensato la pizzata del dopo partita che, almeno una volta, ha messo tutti d’accordo!
Ecco le pagelle ignoranti:

REDS
Gallo 9: a salvargli la carriera è clamorosamente una puntura di zanzara tigre, evidentemente la più bastarda di tutta la provincia, che gli gonfia la gamba a tal punto da relegarlo in porta. Resiste al prurito e si piazza tra i pali con la maglia di Bressan che gli fa onore. Attentissimo riesce a parare di tutto e, dopo la brutta esperienza, a scacciare anche il più piccolo moscerino gli giri attorno. Rivelazione.
Dire 8: mette a disposizione le sue maglie e per questo gioca agitato per tutto il tempo. Dopo 9 mesi di palestra la forma fisica è migliore rispetto ad un anno fa, ma il suo rimane sempre il ruolo di centro… boa! E’ lui, infatti, a dare…. peso specifico alla squadra. Rifila qualche calcetto qua e là, ma apre e chiude le marcature.  Sostanzioso.
Barili 8.5:
ore 18.15 a Cantù in giacca e cravatta, alle 18.50 si presenta in moto al campo già in tenuta da gioco. E’ stato un gioco da ragazzi per un uomo pieno di risorse come lui cambiarsi direttamente in sella al suo scooter durante il tragitto. Il piede è caldo e fa vedere buone cose; dialoga bene con i compagni, nel senso che non smette di incoraggiarli: “Dai Miki, tra mezz’ora è tutto finito!” è la perla migliore. Insostituibile.
Paganella 7.5: passo più lungo della gamba; sa di essere veloce e corre in fascia a prescindere, che abbia o no il pallone tra i piedi. Da vera capitana esorta i suoi e caccia fuori la grinta sfogandosi sul Dire e insultanto l’attaccante Ganda. L’impressione è che ne abbia approfittato per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Grintosa.
Ganda 8:
senza gli occhiali gioca praticamente a mosca cieca, ma ha un ottimo fiuto e ci azzecca sempre. Si piazza in attacco e quando sente l’odore della porta non lo ferma nessuno. Gonfia la rete tante volte, ma puntualmente si dimentica che esiste anche una difesa. Con una certa indifferenza e noscialans resta sempre al di là della metà campo. Disinvolto.
Giò Casti 9: la prestazione non è giudicabile, ma il voto è alto perché riesce a far vincere la squadra… non presentandosi! Arriva al campo a dieci minuti dalla fine, elegantissimo, pronto già per la pizzata del dopo partita. La classe non è acqua. Ingiudicabile, ma prezioso.

Mister, Casch 7.5: dategli un IPhone in mano e si dimenticherà del mondo che la circonda. Foto, video, facebook, instagram e whatsapp: posta sui social tutto ciò che succede in campo e fuori dimenticandosi di essere il team leader dei reds. Per fortuna se ne dimenticano anche i giocatori e non a caso vincono senza ricevere un briciolo di indicazioni. Social.

BLANCOS
Mary 7.5: non fatevi illudere dagli occhi dolci e dal sorriso smagliante, in campo si trasforma nella sorella cattiva di Zlatan Ibrahimovic. Gioca con la giusta ignoranza e non rinuncia alla polemica. Sottoporta ne azzecca poche e il nome di Del Piero sulla maglia a poco a poco decide di sbiadire; ma quello non è il suo ruolo. Quando c’è da pennellare non sbaglia e si mette a disposizione dei compagni; gli avversari invece li prende per sfinimento. Pungente.
Maz 8: peso piuma. Perde qualche etto rispetto all’anno scorso e in campo vola via… il forte vento non lo aiuta per niente, ma lui non si scompone. Riesce anche a dribblare un calcione di Marocco. Leggiadro.
Indro 8: fratello gemello di Maz. Piede caldo e visione di gioco. Sa che per vincere bisogna fare gol, ma sembra divertirsi di più a prendere i pali. Ad un certo punto, dopo l’ennesimo legno, tutti hanno pensato che lo facesse apposta. La prestazione è comunque lodevole. Baluardo.
Mastro 7.5: si presenta direttamente dagli studi di Sky Sport e dimostra di conoscere tutti i dettagli del grande calcio… nella teoria, infatti, è imbattibile. La filosofia del gioco è il suo forte, la pratica un po’ meno, ma lui non se ne preoccupa: parte dalla panchina, entra in campo con disinvoltura e si applica molto, questo gli vale un buon voto. Volenteroso.
Mirko Franco 7.5: gioca con la maglia 21 di Giulione Ebagua di cui non dimostra nemmeno la minima caratteristica. Fisico possente e forza? Macché, piccolo e scattante ci mette anche un po’ di fantasia. Si diverte nel provare le bombe dalla distanza e gli alberi dietro alla porta lo maledicono tutte le volte. Nel finale mette le radici tra i pali, nel senso che ne diventa il portiere probabilmente inconsapevolmente visto che non accenna ad una minima parata. Immobile. Gli avversari dilagano e lui dà la colpa alla sabbia che si alza per il vento. Probabilmente si immaginava ancora sulle spiagge di Tenerife a giocare a beach soccer. Propulsivo.
Piz 7.5: arriva al campo mezzora prima. Dopo il sopralluogo inizia un lungo riscaldamento che sostanzialmente lo sfianca. Al fischio d’inizio è già un uomo distrutto. Ginocchiera, parastinchi e chissà quale altra dannata protezione non lo salvano da uno stiramento all’inguine dopo un rinvio larghissimo. Fa il gradasso con la squadra in vantaggio, ma appena si ritrova sotto di un gol abbandona la nave peggio di Schettino. E per di più non accetta la sconfitta. Highlander a rovescio.

Mister, Bomber Gaspa 8.5: risulta l’indiscusso numero uno. Lamenta dolore al ginocchio e per questo decide di assumersi il ruolo di allenatore. Peccato che quando arriva al campo, in palese ritardo, non rinuncia alla tentazione. Indossa la prima maglia che trova, poco importa che sia della squadra avversaria, e si schiera clamorosamente con i Reds conducendoli addirittura alla vittoria a suon di giocate. Pazzesco.

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Elisa Cascioli