L’EX DI TURNO – Torna al “Franco Ossola” con la maglia del Pinerolo un giocatore che a Varese, pur avendo giocato in biancorosso una sola stagione, ha lasciato un ottimo ricordo. Proveniente dal settore giovanile della Juventus, l’allora ventenne Andrea Gasbarroni si conquistò subito un posto da titolare nella gasbarroni varesesquadra allenata da Mario Beretta, che nella stagione precedente (serie C1 2000/01) aveva perso la semifinale playoff con il Cittadella. Di quella sua esperienza sotto il Sacro Monte  ricordiamo le sei reti messe a segno nei 28 incontri disputati con la maglia biancorossa ma anche quel palo che, in “zona Cesarini”, gli negò la rete che avrebbe permesso al Varese di disputare per la seconda stagione consecutiva gli spareggi per la promozione in serie B. Alla penultima giornata, il Varese conduceva per due reti a una, grazie a una doppietta di Fava, sulla Triestina quando, a tre minuti dal 90’, gli alabardati segnarono con Ciullo la rete del pareggio. L’assalto finale dei biancorossi s’infranse, come detto, contro il palo colpito da Gasbarroni. Le doti mostrate dal giovane Andrea con il Varese, la sua agilità come esterno sinistro capace di svariare su tutto il fronte dell’attacco e di giocare anche da trequartista, unita a un buon fiuto del gol, non passarono inosservate  e gli valsero un’eccellente carriera nel corso della quale contribuì alle promozione in serie A della Sampdoria, a cui la Juve lo prestò dopo l’esame di maturità in biancorosso, e del Palermo di Zamparini, che lo riscattò per una cifra di poco inferiore ai tre milioni di euro. Dopo un’altalena tra blucerchiati e rosanero, Gasbarroni vestì le maglie del Parma, del Genoa e del Torino, prima di scendere di categoria nel 2012 (Monza e poi Giana Erminio) e di accasarsi (è nato a Torino nel 1981) al Pinerolo. Nella sua bacheca brilla la medaglia di bronzo, impreziosita da quella di Cavaliere della Repubblica, conquistata con la nazionale olimpica nel torneo di Atene 2004.

I PREDECENTI – Il Pinerolo, fondato nel 1918, al termine della Grande Guerra, ha ottenuto i suoi migliori risultati a cavallo del secondo conflitto mondiale, quando disputò ben otto campionati di serie C.  Immediatamente prima di quel periodo, tra il 1932 e il 1935, il club subalpino affrontò il Varese in tre doppi confronti nel campionato di Prima Divisione, terzo livello del calcio nazionale prima di una delle tante riforme che istituì la serie C. Nella stagione 1932/33 i piemontesi persero allo stadio delle Bettole per una rete a zero (4 dicembre) ma vinsero l’incontro di ritorno in casa (26 marzo) con il risultato di 2 a 1. Doppio pareggio  nella stagione successiva (2 a 2 a Pinerolo e 0 a 0 a Varese).  Squadre entrambe “corsare” nella stagione 1934/35: il Pinerolo espugnò con una sola rete il campo varesino il 27 gennaio 1935 mentre i biancorossi vinsero per 2-1 la partita di ritorno, disputata il 26 maggio in Piemonte. Tirando le somme dei confronti di ottant’anni fa, si registra una parità perfetta: due vittorie a testa, due pareggi e sei reti per parte. Al termine della stagione 1934/35, in virtù dell’istituzione della nuova serie C, sia il Pinerolo (21 punti) sia il Varese (19), non riuscirono a qualificarsi per la nuova categoria ma furono ammessi a disputare il torneo di Prima Divisione, declassato a quarto livello dei campionati nazionali.

UN PO’ DI STORIA – Nel secondo dopoguerra il Football Club Dilettantistico (FCD) Pinerolo, che ha come colori sociali il bianco e il blu e che gioca allo stadio “Luigi Barbieri”, ha disputato i tornei regionali di Prima categoria e di Promozione  e  i campionati nazionali di quarto livello (Quarta serie, Interregionale, Campionato nazionale dilettanti e serie D), una categoria perduta nel 2003 e che ha riguadagnato al termine della stagione 2014/15grazie alla vittoria nel girone B dell’Eccellenza piemontese.

f.b.