“Marcate il soldato Ryan”. Potrebbe essere questo il titolo del bruttissimo film andato in onda ieri sera al PalaWhirlpool, peccato che avesse il protagonista sbagliato. Non l’Openjobmetis, ma il folletto biancoblu Boatright, che all’anagrafe fa proprio Ryan. 31 punti con 12-18 al tiro per l’inarrestabile ex campione NCAA. Ma se di film vogliamo parlare, possiamo dire che i tempi sono stati due. Il primo – fatto dai primi tre quarti -, racconta di una Varese con la paura negli occhi – come Moretti confermerà in conferenza -, incapace di gestire gli accoppiamenti difensivi e senza ordine in attacco. Nel secondo tempo del nostro film viene fuori l’attore non protagonista che non ti aspetti: Giancarlo Ferrero. Lui incarna le qualità che tutti i tifosi vorrebbero vedere nei propri beniamini: grinta, cuore, voglia di spaccare il mondo. E l’Openjobmetis sembra svegliarsi, fino a portarsi miracolosamente in vantaggio. Ma il film finisce comunque male, perché alcuni errori capitali portano il soldato Ryan a prendersi – e segnare – il tiro della vittoria sulla sirena. I numeri non spiegano tutto di una partita, ma spesso aiutano a capirla. I rimbalzi di Varese sono 30, quelli ospiti addirittura 46. Wayns mette a segno zero assist. I liberi sbagliati sono 9 su 28. E Wright? L’uomo più atteso è andato così così: molte imprecisioni al tiro e qualche assist. È sembrato voglioso, ma ancora appesantito e indietro di condizione. Peccato per il tiro decisivo sputato dal ferro.  Giudizio rimandato. Pochi dati per rendersi conto di quella che è stata comunque una disfatta, al di là di come siano andati gli ultimi 60 secondi, perché i biancorossi hanno perso la loro partita molto prima. E adesso la classifica si fa sempre più corta: Varese sprofonda in piena zona retrocessione. A 14 punti ci sono anche Pesaro e Bologna oltre alla stessa Varese e a Capo. E a 12 si trova Torino, prossima avversaria fra due domeniche quando a questo punto si giocherà un vero e proprio spareggio salvezza. Da vincere assolutamente, anche se il campionato racconta che fra tutte queste squadre Varese è la meno in forma, dato che ha una striscia aperta di 4 sconfitte consecutive. E adesso? Non ci si potrà concentrare su Torino da subito per forza di cose: se domenica il campionato è fermo, la Fiba Cup obbliga a due mercoledì decisivi per il cammino europeo di Varese. E se da un lato si tratta di energie tolte alla missione-salvezza, dall’altro lato le partite con il Gaziantep serviranno per aumentare la chimica di squadra e a cercare di far entrare Wright nei delicati ingranaggi morettiani.

E mentre la partita in campionato è stata buttata via, nelle prossime ore si giocherà quella del Consorzio. Infatti fra poche ore è in programma l’assemblea dei 53 soci di “Varese nel cuore”, che si riuniranno per decidere del futuro societario dell’Openjobmetis. Se alcune cose sono in dubbio, una è sicura: il prolungamento del mandato di Alberto Castelli – e del suo CdA – per guidare ancora il consorzio fino al 2019. Invece, il CdA della Pallacanestro Varese scade il 30 giugno, ed è tutto in discussione, a partire dai protagonisti. Ci sono molte ipotesi al vaglio dei consorziati per il futuro della stanza dei bottoni varesina, e soprattutto molti nomi. Ad esempio, si parla di Carlo Recalcati come presidente: scenario non così assurdo, visto anche che Charlie è appena stato esonerato da Venezia. Attenzione anche alla pista di Andrea Conti come manager esterno. Ma ad oggi l’ipotesi più gettonata per il nuovo consiglio sarebbe un’assemblea con un presidente di rappresentanza e la presenza di un dg che non faccia parte del CdA (Cecco Vescovi?) che gestirebbe a tutto tondo la società. Molte – forse troppe – possibilità per il futuro di Varese: ma ci sarà, con un presente così in bilico?

lu.mastro.