Nell’eterno dilemma se sia meglio (dopo una sconfitta), tornare subito in campo oppure smaltire la delusione in allenamento, la Pro Patria (non avendo scelta) prova a riannodare i fili affrontando nei 32esimi di Coppa Italia la Bustese di Maurizio Ganz (domani ore 18.30, VelodromoBattaglia” di Busto Garolfo). Scrollarsi di dosso le scorie del post Monza in un incrocio ad eliminazione diretta, oltre che una piccola seccatura, per la truppa di Bonazzi rischia di diventare anche una discreta insidia.

Quella con i granata è infatti la più scontata delle bucce di banana. Se vinci hai fatto il tuo. Se perdi è il solito psicodramma. Sbagliato? Senza dubbio. Ma è così comunque. Tra l’altro, la voglia di riscatto è patrimonio comune anche alla Bustese (4 punti nel Girone A e 1-0 bugiardissimo rimediato sabato a Pinerolo) che in 5 giorni incrocia prima i biancoblu e poi (sempre al “Battaglia”) il Legnano in campionato. Insomma, settimana piuttosto impegnativa.

Formazione con ragionevole dose di beneficio di inventario. Ma fino ad un certo punto. E siccome la pietra dello scandalo è sempre il 4-3-3, domani (sulla base di quanto sbirciato nella rifinitura pomeridiana) dovremmo vedere qualcosa di diverso. Scelta o necessità? Più la seconda della prima ma l’icona è meglio tenerla comunque aperta. Quindi, 4-2-3-1 (o 4-4-1-1) con Monzani in porta; Scuderi, Zaro, Angioletti e Barzaghi in linea dietro; Santic e Andreasson doble pivote davanti alla difesa; De Vincenzi, Arrigoni e Veroni dietro a Gherardi finto centravanti. Davvero sicuri? Pare proprio di sì. Ma il vasto impiego di giocatori poco utilizzati, sconsiglia il copia e incolla con altri interpreti contro il Ciserano. La Coppa Italia laboratorio per il campionato? Presto per dirlo, ma l’aria che tira è quella.

Giovanni Castiglioni