La Cedratese guidata da Mauro Colombo è la formazione che si è imposta nel girone A del campionato Provinciale della categoria Allievi 2001. Inarrestabile la marcia dei biancazzurri, che hanno vinto tutte le partite disputate mettendo a segno 51 reti e subendone solamente 4. Conosciamo il mister dei giovani biancazzurri.
Mister, un Provinciale dominato e ora vi aspetta il Regionale. Siete pronti?
“È un anno e mezzo che ho il piacere di guidare questa squadra. La scorsa stagione, giocando con tutte formazioni composte da ragazzi di un anno più grandi, abbiamo sfiorato l’accesso alla fase regionale; quest’anno abbiamo centrato l’obiettivo disputando un buon campionato: abbiamo qualità”.
In vista del Regionale apporterà qualche modifiche nella propria metodologia di allenamento?
“No, a prescindere dal campionato che si affronta e dai risultati ottenuti, non bisogna mai dimenticarsi che sono ragazzi che stanno imparando a giocare al calcio; quindi, continuerò la stagione seguendo lo sviluppo del percorso e del miglioramento”.
A proposito di miglioramento, come valuta in termini di crescita dei ragazzi il campionato Provinciale appena concluso?
“Quello appena concluso è stato un campionato di nessuna valenza in termini di crescita perché, ad eccezione di un paio di incontri, non c’è quasi mai stato un confronto equilibrato che abbia costituito un momento di verifica. Devo dire che questa è una valutazione che riguarda unicamente questa stagione perché negli anni passati ho trovato nei campionati Provinciali partite probanti e quindi occasioni di miglioramento per i ragazzi”.
Come valuta l’attuale forma dei campionati giovanili?
“La possibilità di giocare una prima fase a livello provinciale e una successiva a livello regionale è una modalità positiva che permette ai ragazzi meritevoli di mettersi alla prova in un contesto partita più difficile e quindi di poter migliorare”.
C’è qualcosa che proporrebbe per migliorare il calcio giovanile?
“Personalmente non farei disputare nessun campionato, solo partite amichevoli, con una scrematura dei migliori fatta a livello di Centri Federali Territoriali che a loro volta diverrebbero i serbatoi per le società professionistiche. Il vero problema del calcio giovanile è che regna la cultura del risultato. Non c’è la pazienza di far crescere i ragazzi perché è data importanza al risultato immediato; questo purtroppo anche nelle categorie dell’attività di base, Pulcini ed Esordienti. La questione del risultato condiziona negativamente tutta l’attività: i genitori pensano che portare il proprio figlio in una società che vince i campionati sia la cosa migliore perché valuta l’operato in base al risultato, errore che compiono gli stessi allenatori e dirigenti nel valutare se stessi e il loro agire”.
Sulla questione del risultato c’è spazio di confronto e convergenza con gli altri allenatori?
“Tutti parlano bene, ma poi tutti vogliono vincere e questo non riguarda solo gli allenatori ma anche i dirigenti. Non c’è interesse nel far crescere i ragazzi nei settori giovanili di ambito dilettante, si mettono davanti gli arrivismi personali. Fortunatamente, dalle mie esperienze con Atalanta e Milan, ho potuto riscontrare che così non è nei vivai delle società professionistiche, dove viene data importanza alla crescita calcistica del giovane”.
In tutto questo, la Federazione cosa potrebbe fare a suo avviso?
“Se ci pensiamo bene, il fatto che la Federazione sia dovuta intervenire con regole di buon senso, come il fatto che tutti i bambini giochino nelle categoria dell’attività di base, che si favorisca l’apprendimento del gioco e non l’esasperazione del pressing e tatticismi con i più piccoli, è indice di una mancanza di cultura calcistica degli operatori, ossia allenatori e dirigenti. Personalmente vorrei che la Federazione, attraverso i suoi esponenti locali, girasse per i campi di allenamento a vedere come operano gli allenatori, darne una valutazione e, se del caso, revocarne anche l’abilitazione”.
RISULTATI E CLASSIFICA GIRONE A ALLIEVI 2001
Marco Gasparotto