C’è ma non si vede. O non si vede ma c’è. Che è poi la stessa cosa. Cioè, una presenza defilata che da parecchi lustri caratterizza l’universo biancoblu. Di chi si tratta? Risposta facile facile. Di Alberto Armiraglio. Già giocatore e presidente, ora socio di minoranza e spin doctor della diplomazia tigrotta, l’ex assessore allo sport di Palazzo Gilardoni conosce “Speroni” e dintorni forse meglio di chiunque altro. E le sue parole hanno un peso specifico tutt’altro che ovvio.

La rivoluzione seguita all’ultimo campionato non è passata troppo sotto silenzio?
“C’è stato un parziale rinnovamento tecnico e gestionale. Il passo indietro di Asmini è stata una scelta personale. Quanto a Scapini, invece, la decisione è stata presa dalla società. Non c’è molto altro da dire”.

Pro Patria snobbata dall’imprenditoria locale?
“Sul fronte sponsor ci stiamo muovendo con più attenzione e in maniera più organizzata rispetto al passato. Avvalendoci di alcuni collaboratori. L’anno scorso l’attività era più empirica. Posso dire che ci sono già altri amici pronti a dare una mano. Il territorio sinora ha risposto molto parzialmente. Ma ci sono segnali incoraggianti”.

A proposito di segnali. Siamo al 16 luglio e la squadra è praticamente fatta…
“E’ un messaggio importante. Sono state fatte scelte mirate. In linea con l’obiettivo che è quello di fare bene ed essere protagonisti. A vincere poi, si sa, è solo uno. E il campo sarà giudice ultimo. Penso però che per molti l’esperienza dell’ultimo campionato sia stata davvero di giovamento. Ora si conosce la categoria. Sognare? Non costa nulla…”.

Il nuovo arrivo più intrigante?
“Devo dire Le Noci. Purtroppo in passato ci ha castigato spesso. E poi anche Gucci che (tranne nella parentesi di Varese), ha sempre segnato parecchio. In più, le conferme di Santana e Colombo garantiscono esperienza. La sensazione (anche a detta dei critici), è che siano state colmate le lacune emerse l’anno scorso”.

I campi di allenamento sono una storica criticità. L’attuale stato dell’arte?
“Il più grosso è praticamente finito e i lavori di allestimento sono a buon punto. Mancano irrigazione automatica e recinzione. Non certo dei dettagli. Ma credo di poter dire che al più tardi a settembre il terreno sarà a disposizione anche del settore giovanile”.

Un paio di mesi quindi?
“Penso anche prima”.

Patrizia Testa, simbolo della Pro Patria ma anche donna sola al comando…
“E’ la nostra forza. Mi auguro però possa ricevere sostegni concreti. Da nuovi soci o da nuovi sponsor. Trovare aiuto è importante. In un modo o nell’altro”.

Giovanni Castiglioni