Due giorni dopo l’ufficializzazione di Antabia Waller, Pallacanestro conferma la sua intenzione di chiudere al più presto la squadra e annuncia la firma di Matteo Tambone. Il giocatore, che ha trascorso a Ravenna tre delle ultime quattro stagioni, andrà a ricoprire il ruolo di cambio del playmaker, nonché di secondo italiano per importanza nelle rotazioni.
Il reparto italiani, che aveva trovato la sua prima pedina con il rinnovo di Ferrero, ha oggi un altro membro e potrebbe presto essere completato. Al di là dei due giovani che occuperanno i posti di undicesimo e dodicesimo a referto, la priorità resta quella di trovare l’ala di riserva che possa anche – all’occorrenza – mettere il proprio mattoncino sul parquet.
Varese starebbe cercando di chiudere, in quest’ottica, con il fiorentino Nicola Natali (dal 2014 a Casale Monferrato). A quel punto la priorità, tenendo presente le offerte di rinnovo per Eyenga e Anosike, rimarrebbe solo e soltanto quella di trovare il playmaker per il futuro, più eventualmente un sostituto di Pelle in caso il caraibico dovesse cambiare aria.
Ma non divaghiamo troppo e concentriamoci sul nuovo arrivato: Tambone, esattamente come Waller, ha firmato un contratto biennale. Ha 23 anni ed è cresciuto nel vivaio della Virtus Roma, squadra con cui ha esordito in Serie A nel 2012. Poi c’è stato il passaggio di categoria e, da quel momento in poi, l’ex play di Ravenna non aveva più rivisto la Serie A.
Caja lo ha già allenato nella nazionale sperimentale due anni fa e ha seguito in questi anni i miglioramenti del ragazzo, rimanendone colpito. La sensazione, in casa biancorossa, è che Tambone sia già prontissimo per il salto di categoria. Non gli si chiederà, probabilmente, un compito troppo gravoso: giusto una decina o una quindicina di minuti dalla panchina per dare fiato ad un titolare statunitense.
Passando alle caratteristiche, Tambone ha dalla sua un miglioramento graduale che lo ha portato ad innalzare il livello delle prestazioni anno dopo anno. Ha una buona visione di gioco e sa gestire i ritmi in base alle situazioni. È migliorato, rispetto ai suoi esordi, nella percentuale da tre punti e nella capacità di segnare con continuità. Nel ruolo di specialista dalla panchina, insomma, può costruirsi un’ottima carriera in Serie A. Questo matrimonio, in tal caso, sarebbe un affare per lui e per Varese.
Filippo Antonelli