Tre anni intensissimi, magici, irripetibili, unici, tre anni che lasceranno un solco nel cuore di chi sussulterà ogni qualvolta sentirà nominare quella squadra che mai sarà solo una squadra e che sempre verrà soprannominata “famiglia”. Alessio Cimino, terzino sinistro classe ’95, è sempre stato un oggetto di mercato piuttosto conteso, seppur non si sia mai preso i titoli di giornale da vero bomber anche perché bomber non lo è: correre sulla fascia a perdifiato è il suo pane quotidiano, sfornare cross con un mancino tagliente, togliersi qualche sfizio bucando i portieri avversari per poi tornare subito a posto a difendere con i denti quel risultato acquisito. Alessio Cimino quando tre anni fa sposò la causa Busto 81 aveva già deciso di cucirseli addosso quei colori e di onorarli con sacrificio e passione. Detto, fatto. Il primo campionato in promozione agli ordini di mister Crucitti è stata un’annata bella ed importante, la base giusta per costruire ciò che si è verificato l’anno dopo ovvero il passaggio in eccellenza a seguito di una cavalcata straordinaria. Qualcuno va, qualcuno arriva ma Cimino è sempre lì, su quella fascia, a correre, a sacrificarsi, a crederci. L’eccellenza non è facile si sa, il cambio di mister (c’è Tricarico), nuove avversarie, il livello che sale ma ancora tanta voglia di non fermarsi seppur le difficoltà (infortuni) ed il poco spazio qualche grattacapo lo creino. C’è da sgomitare? No, c’è da lavorare. Il terzino risponde presente e nonostante tutto riesce a ritagliarsi il suo spazio su quella fascia tanto amata (e talvolta anche da difensore centrale). Alla fine le presenze saranno 15. Alla fine ci sarà un 5° posto ma senza quei playoff a lungo rincorsi e ci sarà un’esperienza solida e di valore in più nel bagaglio personale; alla fine della fine, ci sarà anche una nuova sessione di calciomercato. Le richieste non mancano ma Busto non ha dubbi: resta con noi. Succede, però, che nella vita non sempre tutto combaci, anzi, e che fare i conti con la realtà talvolta sia ostico e porti inevitabilmente a delle rinunce proprio come rinunciare a quella maglia tanto amata. “Sinceramente non avrei mai creduto di dover rinunciare a questi colori, non avrei mai pensato di dover lasciare Busto, ma a causa di impegni lavorativi per me sostenere un altro anno di eccellenza con 4 allenamenti settimanali sarebbe stato impossibile e così ho dovuto fare questa scelta” afferma Cimino. Poi prosegue: “Lascio una famiglia, ho avuto la fortuna di incontrare persone splendide: dal Presidente ai magazzinieri, dai dirigenti ai compagni e mister, tutti mi hanno insegnato qualcosa, sono stati tre anni di sacrifici ripagati con molte soddisfazioni, il mio grazie a loro è totale”. Si volta pagina, e dalla famiglia Busto 81 si passa ad un’altra famiglia, la Besnatese: “Questa società mi ha contattato più volte e mi ero ripromesso che se mai avessi lasciato Busto avrei provato a trattare con loro, così è stato, la chiacchierata con il ds Paolo Pozzi è stata lunga e proficua, mi hanno fatto capire di credere molto in me ed alla fine ho ceduto a questa corte”. E cosa ti aspetti da questa nuova avventura? “Mi aspetto di togliermi insieme ai miei compagni tantissime soddisfazioni, siamo una rosa giovane ma di qualità, possiamo far bene, sono felice di indossare questa maglia e cercherò fin da subito di capire il peso che ha perché qui a Besnate si vive di calcio, a vederlo da fuori l’ambiente è fantastico, giocarci sarà ancora più bello, io sono carico e sono pronto, non vedo l’ora di iniziare”.
L’obiettivo per Alessio Cimino è chiaro: impadronirsi anche della fascia del “Besnabeu”, farla sua, correre su e giù per conquistare anche i cori degli ultras, con un passato che rimarrà nel cuore, nei piedi e nella testa, e con un presente ed un futuro che avranno un marchio in più: il biscione sul petto.
Mariella Lamonica