4 anni di presidenza; 2 campionati vinti. A soli 28 anni il ruolino di marcia di Fabio Ferrarini, giovanissimo e brillante presidente del Basket Busto, parla da solo ed esprime nei numeri, e nei fatti, un linguaggio fatto di idee, passione, lavoro in palestra e dietro le scrivanie, obiettivi ben definiti, ambizioni, entusiasmo e tanta concretezza. Tutti elementi che, dicevo, nel giro di due stagioni hanno portato il Basket Busto dal campionato di Promozione alla recentissima promozione in serie C2 conquistata con un viaggio che tra stagione regolare e playoff ha mandato in archivio 32 partite vinte e solo 2 perse.
“Concretezza – dice Ferrarini -, è il termine dal quale vorrei partire perché a mio parere è quello che più ha caratterizzato il nostro percorso negli ultimi anni. Un percorso voluto, studiato e realizzato insieme a Manuela Cosentino, Ermanno Traietta e Gianni Ratti, le tre figure, anzi le tre persone speciali con cui cinque anni fa abbiamo deciso di rilevare il club dai vecchi proprietari e provare a dare una nuova impostazione tecnica, ma soprattutto filosofica ad una società che, con inquietante cadenza periodica, negli anni passati aveva toccato vette elevate e abissi profondi”.

FABIO  FERRARINI basket busto arsizioQuindi, dopo questa premessa, come descrivi il doppio salto di categoria?
“Essere saliti dalla Promozione alla serie D e da questo campionato alla C2 è solo frutto di un lavoro accorto, mirato e di una programmazione che ha cercato di rispettare il più possibile la crescita parallela di prima squadra e settore giovanile. Come molti addetti ai lavori ben sanno e ricordano, avremmo potuto disputare la C2 già dodici mesi fa ma, oltre al fatto che vincere i campionati in proprio è decisamente meglio che comprare categorie o spostare sedi, c’è da considerare che nel giugno 2016 la nostra struttura complessiva non mi sembrava fosse ancora pronta né adeguata. Oggi invece la promozione in C2, comunque programmata e gestita con grande attenzione, rappresenta la ciliegina sulla torta di un movimento che comprende 160 bambini del Minibasket e un settore giovanile florido e in costante ascesa nei numeri. Ma, di più, l’aver vinto due campionati sul campo è stato fondamentale per molte ragioni: riaccendere in città l’entusiasmo intorno alla pallacanestro; riavvicinare tanti appassionati che delusi da vicende controverse avevano abbandonato il basket; riportare tanti bambini e ragazzi delle giovanili al PalaDrago di via Pascoli e, aspetto fondamentale, veicolare il messaggio che la nuova società è in grado di muoversi con passi calibrati e senza fare i voli pindarici visti nel passato. Voli che poi si sono conclusi con devastanti schianti a terra”.

Tuttavia, sotto il profilo tecnico, la promozione in C2 con lo squadrone che avete allestito rappresentava il risultato minimo e garantito.
“Chiaro: il ritorno a Busto Arsizio della coppia Carlo Speroni, direttore sportivo della prima squadra, e di Tiziano Barbera, sponsor appassionato con la sua Hydrotherm, ci ha permesso di mettere insieme un gruppo di giocatori giustamente considerato fuori categoria. Io però parto dall’idea che di garantito nello sport non ci sia nulla. In particolare nella pallacanestro, disciplina che presenta sempre l’incognita playoff. Vincere un campionato anche partendo da favoriti, come nel nostro caso, non è mai facile e bisogna rendere i giusti meriti a coach Gianni Nava, al suo staff e a tutti i giocatori per avere tenuto sempre alto il livello di prestazioni anche a fronte, è successo nella post-season, di infortuni e acciacchi che hanno limitato l’organico e, a quel punto, è venuta a galla la consistenza della nostra panchina. Tre-quattro dei nostri ragazzi, prodotti del settore giovanile, hanno avuto a disposizione responsabilità e minuti importanti offrendo un rendimento buono e a tratti determinante per conquistare il successo”.

A questo punto si parla del futuro a 360 gradi: prospettive?
“Per quanto riguarda la prima squadra in questi giorni Speroni sta cominciando il giro di ricognizione con coach Nava per capire come impostare la squadra che parteciperà alla C Silver e quali, nel caso, saranno le esigenze di mercato. Legato a questo c’è, immancabilmente, il calendario di colloqui coi giocatori per capire la loro disponibilità. Pertanto, per eventuali notizie e novità sull’argomento C2, bisogna attendere tempi più maturi. Invece, per quanto attiene al settore giovanile, le strade sulle quali vorremmo muoverci sono già tracciate: aumentare i numeri del Minibasket e contemporaneamente migliorare la qualità della nostra proposta formativa perché, seppur soddisfatti, sappiamo di poter lavorare ancora meglio. Le stesse considerazioni valgono anche per il settore giovanile rispetto al quale il discorso legato alla qualità è ormai indispensabile. L’obiettivo è quello di ricominciare a frequentare al più presto almeno i campionati di Elite e, quindi, lavorare duro per far crescere tecnicamente e atleticamente i giocatori che – conclude fiducioso il numero uno bustocco -, dovranno far parte della prima squadra del futuro”.

Massimo Turconi