Nel corso dei mesi scorsi gli assidui del Palayamamay hanno imparato ad apprezzare Beatrice Negretti, la 17enne comasca che, se ad inizio stagione si è trovata in qualche occasione aggregata quasi per caso alla prima squadra, poco alla volta ha saputo convincere coach Mencarelli ed è entrata stabilmente nelle rotazioni della UYBA in seconda linea e in battuta. Il suo è stato un percorso di crescita esponenziale sia dal punto di vista tecnico, sia da quello caratteriale perchè non è certo scontato che una ragazza di nemmeno 18 anni sappia reggere la pressione di palcoscenici così importanti. “Beina”, così la chiamavano le compagne, ce l’ha fatta e ha meritato la conferma in prima squadra anche per la prossima stagione. “Non so dire se me l’aspettassi o meno, ma di sicuro speravo di poter vestire questa maglia anche nella prossima annata. Così sarà e dire che sono contentissima è poco – esordisce Negretti -“.

Facciamo un passo indietro, prima. Ti aspettavi di vivere un’annata sportiva così intensa tra settore giovanile e prima squadra?
“Se me l’avessero detto non ci avrei creduto. Non mi aspettavo di essere chiamata in causa così spesso in prima squadra e non solo per fare panchina. Sono contenta di essermi giocata le mie carte e di aver intrapreso un bellissimo cammino di crescita. In più mi sono trovata benissimo con le mie compagne che mi hanno considerata fin da subito una di loro, eravamo un gruppo molto affiatato e che si è sempre aiutato tanto”.

Qual è stato il ricordo più bello di ciò che hai vissuto con la prima squadra?
“Ho impressa indelebilmente nella mia mente la trasferta a Gent, ovvero la mia prima trasferta in Europa. E’ stato tutto nuovo per me, tutto così emozionante e vivo che non credo di dimenticarmelo facilmente. Non posso scordarmi anche la finale di ritorno di Coppa Cev al Palayamamay contro la Dinamo Kazan, quello splendido pubblico che ci ha sostenuto e incoraggiato fino alla fine e quei miei due ace consecutivi nel finale del quarto set; in quel momento ho toccato il cielo con un dito. Più amaro è stato invece il ko in gara-3 dei quarti di finale dei playoff scudetto in casa della Pomì Casalmaggiore, ma non posso non citarlo perchè è lì che si è conclusa la mia prima vera stagione”.

Quali sono secondo te le maggiori differenze tra settore giovanile e prima squadra?
“La prima cosa che mi viene da dire è il pubblico. Non c’è proprio paragone tra giocare una partita di Under 18, ad esempio, e una di A1. I tifosi danno una grandissima carica e quando sei in campo senti il loro supporto e sei portata a dare sempre il massimo. Poi, naturalmente, confrontarmi con atlete più mature mi è stato e mi sarà ancora da sprone per dimostrare di essere all’altezza”.

Sei reduce dalle Finali Nazionali Under 18 con la formazione biancorossa allenata da coach Tammone. Che cosa ti porti dietro da questa esperienza?
“Dal punto di vista personale, sono state le prime finali Under 18 che ho giocato da titolare. Due stagioni fa, infatti, ero la riserva di Giorgia Civita, mentre l’anno prima alle finali nazionali Under 16 con Cislago ero dietro ad Alessia Luraghi. E’ stata una bella soddisfazione poter vivere da protagonista la competizione, anche se, quanto al risultato di squadra, non possiamo essere contente. Il nono posto finale non ci rende felici”.

Che cosa è successo?
“Siamo partite molto bene e abbiamo vinto le prime partite che ci hanno consentito di qualificarci alla fase a gironi. Il bellissimo e combattutissimo successo contro Bassano, poi laureatosi vicecampione, ci ha galvanizzate, ma poi siamo inciampate clamorosamente contro Firenze e questo risultato si è rivelato decisivo per non entrare a giocarci un posto tra le prime otto d’Italia. Purtroppo abbiamo avuto un rendimento scostante”.

La tua stagione è finita?
“Quasi. Con l’Under 18 ci alleniamo ancora tutta la prossima settimana e poi saremo in vacanza”.

Come sarà la tua estate?
“Sarà fatta di tanto mare, di tornei di beach volley e sarò a Canazei al primo turno dell’UYBA Volley Summer Camp in collaborazione con La Gazzetta dello Sport”.

Quanto alla prossima annata, come te la aspetti? 
“Siamo una squadra giovane, ma penso che avremo molte possibilità di fare bene. Oltre alle compagne che ho avuto quest’anno e che sono state riconfermate come me, conosco bene Piani e Orro con le quali ho giocato in nazionale pre-juniores e juniores. Punto su di noi”.

Laura Paganini
(foto di Ilaria Baldoin)