Fermarlo sul campo? Impresa (quasi) impossibile. Farlo sbilanciare in sala stampa? Altrettanto. Perché in certe situazioni anche all’attaccante viene chiesto di fare la fase difensiva. Ma, in fondo, tra fatti e parole Beppe Le Noci ha sempre preferito i primi. Un gol a Sondalo, due (più un assist) contro la Caronnese. Cresce lo spessore degli avversari, raddoppia il livello delle prestazioni. Davanti ai microfoni, invece, si resta ancorati al low profile.

Doppietta allo “Speroni”, per te non proprio una prima volta.
Ne avevo già realizzata una con il Pergocrema (2-2 nell’andata playout del 23 maggio 2010, ndr). Diciamo che allora contava un po’ di più. L’importante comunque è sempre avere degli obiettivi”.

Da avversario hai spesso purgato la Pro Patria. Ti senti in debito con i tifosi?
Non credo di dovermi far perdonare o di dover dimostrare nulla. Quando si gioca per una squadra, si dà tutto per quella. Punto”.

Javorcic ha detto di essere rimasto impressionato dall’atteggiamento dei senatori.
Qui ho trovato un bel gruppo. Chi è rimasto ha saputo aiutare i nuovi ad inserirsi. E la mentalità mi sembra quella giusta per poter far bene. Le amichevoli servono proprio per creare la voglia di vincere sempre”.

Scendere in Serie D è stato un sacrificio?
Non posso negare di averci pensato. Dopo 16 anni di professionismo è inevitabile. Mi avevano parlato molto bene della Pro Patria e incontrando il Direttore e la Presidentessa ho trovato le motivazioni per accettare la proposta. Se ci sono i presupposti per far bene, la categoria passa in secondo piano”.

L’attacco biancoblu quest’anno è ricco di stelle. C’è una sfida a chi farà più gol?
Non mi interessa molto quanti gol segnerò. O comunque non ci penso. Quello che conta sono i risultati della squadra. I dati personali sono solo numeri. Fini a se stessi”.   

Giovanni Castiglioni