Il dolce e l’amaro, gli alti e i bassi, la luce ed il buio: a conti fatti è stato un anno un po’ bizzarro quello della BPM Sport Management che nonostante abbia lottato su tre fronti mostrando una qualità ed un livello da big a tutti gli effetti, alla fine si è ritrovata fra le mani un pugno di mosche e con una bacheca che ha pianto l’assenza di trofei solo sfiorati.
posillipo-bpm sport managementEppure le premesse c’erano tutte a partire da una compattezza raggiunta con tanto lavoro, passando per una campagna acquisti di tutto rispetto, senza dimenticare quella voglia di vincere e quella consapevolezza che ormai sembrava essere sempre più “inside” nei mastini, negli addetti ai lavori e in tutti coloro che in un anno sono riusciti ad innamorarsi di questa bella favola comparsa all’improvviso a Busto Arsizio.
La soddisfazione per essere cresciuti tanto e l’amarezza per non aver conquistato nulla, ecco come ci sentiamo ancora oggi dopo un’annata così intensacommenta di primo acchito Andrea Razzi capitano della squadra.E’ un peccato perché siamo partiti con tante belle speranze, perché abbiamo lavorato moltissimo ed i progressi sono sotto gli occhi tutti, ci siamo arrampicati su diversi gradini riducendo notevolmente il gap con le principali corazzate italiane ma non solo, eppure non è bastato, non ci siamo giocati nemmeno una finale e questo dispiace molto perché era nelle nostre potenzialità”.
La Coppa Italia e quella cocente squalifica in fase d’avvio per aver violato la regola degli stranieri, l’uscita di scena dalla semifinale di Coppa Len ai rigori, ed infine una final six troppo dispendiosa che ha “condannato” i mastini ad un 4° posto per certi versi surreale, ecco il sunto della stagione dei ragazzi di Gu Baldineti. “Surreale perché dopo un intero anno in cui siamo stati terzi, dopo che abbiamo regalato anche ottime prestazioni contro Brescia e Pro Recco, almeno il terzo del gradino del podio doveva essere nostro, ed invece a causa di una formula che assegna il titolo di campioni d’Italia a mio avviso da rivedere, ci siamo ritrovati ai piedi del podio, è un vero peccato, se non altro perché dopo tutto ciò dimostrato meritavamo qualcosa in più”. Già perché la fase finale, disputatasi a Torino, prevedeva che la BPM, classificatasi 3° in regular season, se la vedesse subito con la RN Savona, battuta senza troppi razzi 2patemi, poi con Brescia, dove invece non è riuscita ad andare oltre un 9 a 5 al termine di una gara  piuttosto combattuta, e quindi di conseguenza in finalina con la Canottieri Napoli, che è riuscita ad imporsi 8 a 7.Com’era prevedibile la sfida con i bresciani si è rivelata molto dispendiosaprosegue il capitanonon solo a livello fisico ma anche e soprattutto a livello mentale e questo poi si è visto nella lotta per il bronzo, anche perché fare 3 partite in 36 ore penso non sia un vantaggio per nessuno, ed è per questo che insisto sul fatto che la formula delle final six strutturate in questo modo non vada bene, non ne giova nessuno e non rispecchia i reali valori delle squadre, come nel nostro caso; per la stagione che abbiamo fatto il terzo posto era sacrosanto”. Poi continua:La bellezza dello sport è anche questa, lottare, voltare pagina e andare avanti, non sempre le cose vanno come uno vorrebbe, bisogna accettare il risultato e non mollare, continuare a porsi obiettivi e fare di tutto per raggiungerli, per questo so che il prossimo anno saremo ancora lì a provarci, perché dei passi avanti sono stati fatti, basti vedere il match casalingo contro la Pro Recco, abbiamo imparato a non nasconderci, siamo “ufficialmente” i rompiscatole delle big, non smetteremo di esserlo ed è per questo che dico: Mastini, avanti tutta!”. Il futuro, però, è dietro l’angolo, e la dirigenza si sta già muovendo per costruire una rosa nuovamente all’altezza:Ci saranno giocatori che andranno via e giocatori che arriveranno, non sarà facile sostituirli, Deserti, Bini, Jelaka, Gitto, grandi persone e grandi atleti, a loro il mio più grosso in bocca al lupo, e l’in bocca al lupo ovviamente anche a chi arriverà, cercheremo di amalgamarci in fretta e di essere subito squadra”. Un altro in bocca al lupo, d’obbligo e di tutto cuore anche per chi, quest’estate, rappresenterà i colori azzurri in un Mondiale (Budapest 2017, torneo maschile dal 17 al 29 luglio) : “Qui siamo tutti uniti, gli atleti che vanno in nazionale hanno l’onere e l’onore di rappresentarci e di rappresentare tutta la pallanuoto italiana, sono scaramantico e non dico nulla ma sono certo faranno del loro meglio; ovviamente l’in bocca al lupo anche a tutti gli altri pallanuotisti impegnati con le loro nazioni però…forza Settebello!”.

Mariella Lamonica