Fatta la panchina, ora bisogna fare la squadra. Con la conferma di Ivan Javorcic alla guida tecnica, per Turotti si apre la fase di allestimento della rosa. A 45 giorni (o giù di lì) dal raduno di luglio, i tempi sono maturi per gettare le basi dell’atto secondo in Serie D. Sarà una Pro Patria rivoluzionata? A occhio e croce, più no che sì. Qualche cambio per correggere gli errori passati (soprattutto in attacco e, forzatamente, tra gli under), ma impianto generale confermato. Con il primo nodo da sciogliere relativo alla chiave tattica. Lo spalatino è approdato allo “Speroni” con l’etichetta dell’abbonato alla difesa a 4. In realtà, ha poi rimodellato a propria immagine il 3-5-2 bonazziano privilegiando la continuità. Cosa farà l’anno prossimo? La risposta a questa domanda traccerà parte delle scelte.

Under. Nell’organico che ha chiuso la stagione 2016/2017 erano presenti 12 under: un classe ’96 (Barzaghi), 8 classe ‘97 (Gionta, Piras, Triveri, Arrigoni, De Vincenzi, Scanu, Bortoluz e Casiraghi) e 3 classe ’98 (Monzani, Scuderi e Tondini). Nel prossimo campionato sarà vincolante l’utilizzo di un ’99, 2 ’98 e un ’97. Facile pensare quindi che possano rimanere i 3 ’98 mentre per i ’97 ci sarà ampio turnover (salvo, forse, Arrigoni e Piras). In rosa potrebbero poi entrare stabilmente due prodotti del settore giovanile: Becerri (’98) e Veroni (’99).

Portiere. Dovrebbe rimanere Monzani. Più difficilmente verrà confermato Gionta. Anche per ragioni anagrafiche. Ma conterà (ovviamente), il parere di Javorcic che nelle sue 4 gare in biancoblu ha preferito il trentino. Se (come è probabile), si punterà su un under, arriverà un ’98 o un ’99.

Difesa. Zaro e Garbini sì, Ferraro nì, Angioletti no. All’ingrosso, il quadro del pacchetto arretrato potrebbe essere questo. Con la posizione di Scuderi da incastrare nella sciarada degli under, verrà certamente imbarcato un altro centrale di spessore. Laterali subordinati a modulo e strategia in funzione under.

Centrocampo. La cruciale permanenza di Disabato potrebbe portarsi dietro anche quella di Pedone. Per Riccardo Colombo (come per gli altri senatori), l’aspetto economico non sarà secondario. In regime di spending review, non dovrebbero comunque esserci extra budget. Per il resto, mediana soggetta a robusto restyling. Santic compreso.

Attacco. Serve il bomberone che è mancato. Si andrà sul sicuro. Evitando azzardi alla Cappai. Per Bortoluz, Casiraghi, Gherardi e Mauri posizioni incerte (tendenti al congedo). E Santana? Marito spegnerà 36 candeline il 23 dicembre. Reduce da una stagione da 12 reti, il patagonico ha saltato per problemi fisici 7 gare su 35 (playoff compresi), giocandone 5 solo per pochi minuti. Le sue qualità non sono in discussione. La sua centralità nel progetto futuro andrà però valutata con rispetto per il campione ma attenzione alle esigenze di squadra.

Giovanni Castiglioni