Non c’è pace in casa Openjobmetis. La sconfitta contro Ventspils è maturata al termine di una gara in cui Varese ha sì prodotto una reazione convincente nel finale, ma in cui comunque era sprofondata a -18 nel secondo tempo. Come nel caso del match di campionato con Venezia, i biancorossi hanno iniziato troppo tardi la loro partita e sono riusciti a creare un parziale positivo dopo che gli avversari hanno allentato la tensione.

La Champions League si è rivelata una competizione troppo fisica per Varese: con la sconfitta di mercoledì, la squadra di coach Caja ha ufficialmente salutato le già disperate speranze di qualificazione. Come in molte altre occasioni dall’inizio della coppa, i biancorossi – privi, oltre che del lungodegente Campani, degli influenzati Avramovic e Pelle – non hanno saputo far fronte ad una avversaria rude e granitica, che ha anche potuto approfittare di un metro arbitrale variabile nel corso della gara stessa (6 falli totali nel primo quarto, 42 nei successivi tre) e incomprensibile.

Resta, almeno dal punto di vista aritmetico, aperta la possibilità di ripescaggio in FIBA Europe Cup, ma anche in questo caso si tratta di un’occasione difficile da raggiungere. Il sesto posto, che garantirebbe il cambio di coppa automatico, dista due vittorie ed è attualmente occupato dall’U?ak. A meno che Varese non si riveli in grado di ribaltare un -23 nella sfida di ritorno, l’arrivo a pari punti favorirebbe i turchi. E a quel punto scatterebbe il meccanismo delle migliori settime: solo due passano in FIBA Europe Cup.

Al momento le settime classificate dei gruppi B e E hanno già quattro vittorie all’attivo, due più di Varese. Oltretutto l’Avtodor Saratov (girone B) ha appena -6 di differenza canestri complessiva, contro il -79 del Proximous Spirou (girone E) e il -138 di Varese. Le troppe imbarcate in trasferta, dunque, potrebbero risultare fatali a Varese in caso di settimo posto. Per i biancorossi non rimane che praticare una strada: ottenere tre vittorie in tre incontri e sperare in risultati favorevoli dagli altri campi. Un’ipotesi che, per quanto si possa avere fiducia nel nuovo corso, appare complessa alla luce delle prestazioni europee fornite fino ad ora dalla OJM.

Archiviato almeno fino a settimana prossima il discorso Champions, Varese deve ora riportare le sue energie sul campionato. Il desolante scenario di classifica è stato aggravato dalle contestazioni degli ultras, che pare avessero indotto Maynor lunedì sera a chiedere la cessione, proposito poi rientrato. Non è da escludere, però, che la società faccia le sue valutazione sul play dopo la sfida con Torino. Una partita che arriva per Varese in un momento delicatissimo, ma che potrebbe anche rivelarsi l’occasione giusta: i piemontesi sono una squadra di grande talento, capace di giocare ad altissimi ritmi, ma anche con pecche difensive evidenti e paurosi cali di tensione. Chissà che il drammatico girone d’andata della Openjobmetis non possa chiudersi con una nota positiva, che porti più tranquillità in vista della pausa di due settimane.

Filippo Antonelli