Michele Ferri ci mette la faccia: conduce la squadra di fronte ai tifosi in protesta, il giorno dopo si confronta con la dirigenza prima di riunirsi con staff e compagni e in ultimo ci concede anche un’intervista per chiarire definitivamente la situazione. E’ stato protagonista di uno spiacevole episodio: dopo la sconfitta a Voghera, gli ultras si sono fatti consegnare la fascia di capitano che aveva al braccio sostenendo non fosse degno di indossarla e alla dirigenza è stato riportato che avrebbe parlato di una squadra non all’altezza.

E’ stato difficile digerire la contestazione?
“Mi è dispiaciuto molto che anche solo una persona non mi considerasse degno di rappresentare la squadra. Io sono onorato di indossare la fascia e sono felice di rappresentare questo gruppo. Sono state riportate frasi mai dette da me. Io sono un uomo, provo a dare sempre il massimo, a volte ci riesco, altre no. Se i risultati non arrivano è normale che possa esserci una contestazione e va accettata perché i nostri tifosi non ci hanno mai fatto mancare il loro appoggio e salutarli a fine partita, nel bene o nel male, oramai per noi è diventato un rito e un piacere. Non andiamo solo a prenderci gli applausi perché è giusto anche essere criticati”.

Sarai ancora capitano?
“Se la squadra e la società lo vorranno non mi tiro certo indietro. A me fa enormemente piacere, ma se ci fosse desiderio o necessità di cambiare non ci sarebbe alcun tipo di problema. Ovviamente mi dispiacerebbe, ma una cosa è certa, darò sempre il massimo perché so di indossare una maglia importante. La voglia di riscatto non me la toglie nessuno”.

Che aria si respira in spogliatoio?
“C’è il clima giusto, nel senso che c’è voglia di ripartire e di cambiare la situazione negativa. Martedì c’è stato un confronto tra di noi, mister e direttore. Abbiamo cercato di guardarci in faccia e tirar fuori i pensieri negativi per venirne fuori. Capire cosa non va e dove migliorare è fondamentale”.

I numeri sono negativi soprattutto per la difesa…
“Qui non si punta il dito contro nessuno perché ci sentiamo responsabili tutti. Non mi aspettavo un inizio di stagione così; una cosa così negativa in oltre 15 anni di carriera non mi era mai capitato. E’ la prima volta che mi succede di incassare così tanto. Se si è arrivati a questi dati tanti significa che, a partire da me, abbiamo commessi tanti errori, oltre al fatto che tutto è andato per il verso sbagliato. Serve più attenzione e cattiveria, ma non mi sento di rimproverare nulla alla squadrao”.

Sabato arriva una neopromossa in difficoltà, l’Arconatese.
“Per noi è come se arrivasse la Juventus. Siamo in un momento negativo e nessuno va mai sottovalutato; dobbiamo scendere in campo con la massima concentrazione”.

Poi i due scontri ravvicinati con Gozzano e Caronnese…
“Due sfide importanti, difficilissime e anche affascinanti, ma dobbiamo pensare esclusivamente a sabato. Lo spogliatoio deve cercare di essere un blocco unico, uniti più possibile, mettere da parte gli egoismi per ottenere il massimo risultato. Dobbiamo pensare partita per partita”.

Elisa Cascioli