Spaccatura interna insanabile, chi prenderà in mano il Varese? Da un lato ci sono i soci di maggioranza Basile e Taddeo, che lo scorso 10 febbraio avevano annunciato le loro dimissioni, ma che non sono più disposti a mollare il Varese e si dicono pronti a poter continuare la stagione contando sulle proprie risorse; dall’altra parte della barricata il presidente Ciavarella, il primo ad annunciare le sue dimissioni, mai ratificate, e il socio fondatore Rosa, i quali hanno invece garantito la presenza di un imprenditore pronto ad aiutare il Varese.

La situazione economica è delicatissima: mancano rimborsi spese a giocatori, staff e settore giovanile, ci sono fatture da saldare ai fornitori (la ditta Vanoni che cura l’erba del “Franco Ossola” è in cima alla lsta) e per concludere la stagione servono circa 500mila euro (il debito attuale si aggira attorno ai 300mila).

Il caos è scoppiato un mese e mezzo fa e la situazione è peggiorata giorno dopo giorno, tra accuse reciproche, cacciata del direttore sportivo, conferenze stampa al veleno, sfoghi su facebook, si è giunto al punto che a sbottare è stato lo stesso tecnico Baiano denunciando la situazione e parlando di una “squadra che non esiste più” facendo riferimento ad un gruppo evidentemente influenzato dalla crisi societaria che non a caso “era primo in classifica sino ad un mese fa”.

Quando finirà tutto questo? Il primo passo è rappresentato dall’assemblea dei soci richiesta dalla maggioranza e convocata nella giornata di ieri. L’incontro è stato formalmente fissato per mercoledì 15 marzo alle 18.30 presso la sede di piazzale De Gasperi, ma le parti dovrebbero aver trovato un accordo per incontrarsi prima, ovvero sabato mattina, intorno alle 12, sempre allo stadio.
All’ordine del giorno c’è la definizione di un nuovo Consiglio d’amministrazione, probabilmente si andrà verso l’amministratore unico, e il piano economico, si parla di un aumento di capitale.

e.c.