Una promessa non mantenuta e adesso il Como, esattamente come il Varese due anni fa, rischia concretamente di fallire e di ripartire dai dilettanti. A ridare fiducia ad una piazza ad un passo dal fallimento era stata lady Essien, l’imprenditrice essienghanese moglie dell’ex calciatore del Milan Michael Essien che, una volta comprato il club all’asta tre mesi fa, aveva addirittura promesso il salto in Serie B. Ma quale promozione se il club biancoblù non è nemmeno riuscito ad iscriversi alla Lega Pro? Mancano i soldi per gli stipendi arretrati e per l’affiliazione alla Figc e i circa 200mila euro versati inizialmente per rimpolpare le casse sono stati solo un’illusione.

Il termine per l’iscrizione alla Lega Pro è oggi, ma la Figc chiede l’affiliazione entro i due giorni precedenti e la documentazione è risultata incompleta, di conseguenza è impensabile che il Como riesca a far fronte ai pagamenti. Ci sono comunque altri 15 giorni di tempo che però comportano punti di penalizzazione, ma i soldi finora non si sono visti e quello che più spaventa è il silenzio della proprietà.

Dunque come andrà a finire? L’esclusione del Como dal professionismo è quasi certa e la prospettiva è quella di una ripartenza con un nuovo gruppo di imprenditori dai dilettanti: Serie D o Eccellenza? Un bel dilemma. Nel massimo campionato dilettantistco, gli odiati comaschi ritroverebbero Varese, Pro Patria e Lecco, in Eccellenza invece ci sarebbe il problema dell’inserimento per la terza stagione di fila, dopo Varese e Pavia, di una nobile decaduta. Molto dipenderà dal neosindaco del capoluogo Mario Landriscina, l’unico che può prendere in mano la situazione chiedendo l’ammissione del club a qualsiasi categoria dilettantistica.
In caso di mancata iscrizione ci sarebbe lo svincolo immediato di tutti i suoi tesserati, dalla prima squadra al settore giovanile.

e.c.