Si avvicina l’appuntamento con la storia. Sabato alle ore 18 (diretta tv su Rai Sport e streaming su laola.tv) al Palayamamay, infatti, si giocherà il match di ritorno della finalissima di Coppa Cev tra Unet Yamamay Busto Arsizio e Dinamo Kazan. Le due squadre si sono già affrontate martedì nell’andata e ad avere la meglio sono state le russe che si sono sì imposte per 3-1, ma hanno mostrato di non essere sicuramente imbattibili. Sotto di due set, infatti, le biancorosse hanno vinto in rimonta il terzo set e il quarto parziale è sfuggito proprio nel finale dopo essere state in vantaggio per larghi tratti.

Per sollevare la coppa sotto al cupolone del Palayamamay, la UYBA dovrà vincere la gara con il punteggio di 3-0 o di 3-1 e poi fare suo anche il Golden Set (al 15). Con qualsiasi altro risultato, saranno le giocatrici della Dinamo Kazan a festeggiare.
Importantissimo sarà l’apporto del caloroso pubblico di Busto Arsizio che, stando ai dati della prevendita, arriverà nel palazzetto in massa e lo riempirà (clicca qui per info sui biglietti).

NON C’E’ DUE SENZA TRE? – Così dice il tradizionale detto e tutti i supporters, così come la società, lo sperano. La UYBA, infatti, nella sua storia ha già vinto la Coppa Cev in due precedenti edizioni: in quella 2009/2010 e in quella del fantastico triplete del 2011/2012. Nel 2013 e poi nel 2015, le farfalle si sono fatte strada invece nella massima competizione continentale, ovvero la Champions League, con un terzo posto e successivamente con la medaglia d’argento arrivata a Stettino, in Polonia.

Le avversarie della Dinamo Kazan per ora non hanno mai scritto il loro nome nell’albo d’oro della manifestazione, ma nel 2014 hanno trionfato in Champions League battendo in finale le turche del VakifBank e poi hanno celebrato anche il primo posto al Campionato Mondiale per Club.
Russo è pure il club che negli ultimi due anni ha vinto la Coppa Cev: si tratta della Dinamo Krasnodar.

LA PRIMA VOLTA – Il 21 marzo 2010 la UYBA, allora Yamamay Busto Arsizio, ha vinto la Coppa Cev, primo trofeo della sua storia. A Baku, le farfalle hanno superato in rimonta Belgrado per 3-1 (22-25, 25-22, 25-12, 25-22) coronando una marcia pressoché perfetta che ha avuto inizio ai 16esimi di finale.
Sotto ai colpi delle bustocche sono cadute in successione le croate del Velika Gorica, le belghe del Gent, le tedesche dello Schweriner e le azere del Rabita Baku. In finale Belgrado è stato spazzato via dai colpi di Turlea (21 punti di cui 2 aces e 1 muro e 38% in attacco), dai 5 muri sui 10 totali di Crisanti e da una Havelkova in formato super soprattutto al servizio (5 aces sui 19 punti complessivi).

IL BIS – Due anni dopo, il 31 marzo del 2012, la formazione allenata ancora da coach Parisi si è ripetuta. Questa volta trascinata dall’entusiasmo dei 5000 spettatori del Palayamamay, ha compiuto una vera impresa. Dopo aver perso 3-1 in casa del Galatasaray Istanbul la finale di andata, la Yamamay ha ribaltato il punteggio (3-1) e poi ha trionfato al golden set decisivo con il punteggio di 15-9.
Orchestrata da una bravissima Lloyd in regia, la formazione bustocca ha respinto al mittente i tentativi delle turche, che in palleggio avevano Lo Bianco, e ha bissato il successo del 2010. Havlickova è stata la best scorer con 23 punti (3 aces) e il 43% in attacco, seguita da Meijners con 19 punti (2 aces e 2 muri e il 38% in attacco) e da Marcon, ottima in ricezione e puntuale in attacco. Impossibile, poi, non citare anche Dall’Ora (5 muri) e Bauer e il libero Leonardi, autrice di numeri che parlano da soli in ricezione (86% di positiva e 71% di perfetta).

Di quella rosa, capace di sconfiggere una dopo l’altra Le Cannet (sedicesimi), Igtisadchi Baku (ottavi), Bielsko-Biala (quarti, al golden set), Schweriner (challenge round), Urbino (semifinale) e Galatasaray (finale), faceva parte anche l’attuale capitana Giulia Pisani che spera di sollevare la coppa ancora una volta.

Laura Paganini
(foto cev.lu)