Che fosse forte, ma molto forte ce lo aveva sussurrato Andrea Meneghin addirittura più di un anno prima, subito dopo averlo visto in un allenamento al Campus. Uno scrimmage, per dirla in gergo tecnico, che peraltro non si tradusse nell’ingaggio: nel 1997 Veljko Mrsic era infatti ancora alle prese col servizio militare in patria, per cui quel campionato dovette trascorrerlo nella sua Croazia, giocando con la maglia del Cibona Zagabria.

Nell’estate del 1998, però, coach Recalcati non si lasciò sfuggire l’opportunità d’inserire quel raffinato conoscitore del basket ed equilibratore della squadra in un gruppo già ricco di talento: bastano i nomi di Pozzecco, Galanda, De Pol oltre a quello dello stesso Andrea Meneghin?

L’occasione per mostrare tutto il suo talento cestistico Mrsic l’ebbe subito. Sin dalla prima giornata di un torneo tricolore che – ma lo sanno tutti! – si sarebbe concluso col trionfo dell’11 maggio ’99.

I Rooster disegnati dal presidente Edoardo Bulgheroni erano in trasferta sul parquet di Gorizia: l’ansia del debutto poteva attanagliare qualsiasi giocatore. Non lui.

La sua prova fu subito quella di un leader: Veljko incominciò a insegnare pallacanestro non appena la coppia degli arbitri (allora erano solo due gli uomini in grigio) alzò la palla a spicchi per dar il via alla contesa.

In una netta vittoria varesina – al 40° il tabellone del palasport friulano disse 90 a 73 per Pozzecco e compagni -, il croato mise a a segno ben 32 punti, con un sontuoso 13 su 17 al tiro, fra cui cui 5 canestri su 6 tentativi da oltre l’arco dei tre punti.

La stagione dello scudetto della stella era iniziata!

 Antonio Franzi
(foto di VareseNews.it)