Nato il 29 febbraio. Che non sarà il 4 luglio ma quanto a unicità dà la paga a tutto il calendario. Complici i natali, Francesco Gazo può davvero definirsi un mediano bisestile. Cioè, intensità e dedizione servite 366 giorni all’anno. Peculiarità che nel work in progress del ritiro tigrotto fanno decisamente comodo. Quattro battute scambiate su due piedi con l’ex biancorosso il giorno del raduno.
Dal Varese alla Pro Patria. Non esattamente un trasferimento banale…
“Sembra strano, non posso negarlo. A Varese sono stato bene. Una volta che ti chiama la Pro Patria però, non si può dire di no. Direi che le sensazioni sono molto positive”.
Gruppo fortemente rinnovato e concorrenza che non sembra mancare. Preoccupato?
“Siamo tanti ragazzi nuovi. L’unico che conosco è Dido Disabato, varesino di nascita come me. Ci eravamo già incrociati per metà stagione alla Pro Vercelli nel 2011. Comunque nessun problema. Bisognerà dare tutti qualcosa in più”.
Promozione. Deve essere questo l’imperativo categorico?
“Vincere non è mai facile. Dovremo essere bravi a creare un gruppo vincente. E per questo tutti saranno importanti. Dal primo all’ultimo”.
Con attaccanti del valore di quelli in rosa, a centrocampo occorrerà farsi il proverbiale mazzo.
“Attaccare tutti e difendere tutti. Il segreto è quello. Sull’attacco sono d’accordo. Qui alla Pro Patria ci sono punte di ottimo livello”.
Raduno tempo di promesse e buoni propositi. Vuoi farci conoscere i tuoi?
“Darò tutto me stesso. Questo posso garantirlo”.
Giovanni Castiglioni