L’ultima devastante crisi societaria ed economica del Varese ha portato al fallimento del club dopo la retrocessione della squadra dalla Serie B alla Lega Pro. Quanto è trascorso da allora? Pochissimo. Dopo un anno e mezzo il rinato Varese Calcio si ritrova ad affrontare una nuova crisi e i problemi sono sempre gli stessi: difficoltà economiche e spaccatura societaria.

landini d'aniello ambrosettiAllora ne pagò  le conseguenze la squadra, il settore giovanile e i tifosi. Chi nel marasma ci lavorava cercando di mettere ordine era Giuseppe D’Aniello, approdato a Varese come segretario generale nell’anno della finale playoff (2011-12) con Maran in panchina, che divenne poi direttore generale del club nelle gestioni Laurenza.

Dopo aver trascorso la passata stagione al Teramo, ad inizio campionato è tornato a lavorare con Mauro Milanese, ex ds del Varese 1910, attuale Amministratore Unico della Triestina, club secondo in classifica nel girone C di Serie D a -7 dalla capolista Mestre di cui fa parte l’ex biancorosso Zecchin.
“Qui le cose vanno bene – ci racconta -. La ciliegina sulla torta sarebbe stata la prima posizione, ma siamo comunque contenti. C’è molto entusiasmo intorno a noi, siamo a pari con i rimborsi spese e abbiamo avuto un’ottima risposta da parte della città e del pubblico. Qui il calcio mancava, possiamo contare su uno sponsor tecnico importante come la Nike e l’imprenditoria del territorio ci dà soddisfazioni e ci supporta. Finché la matematica non ci condanna crediamo ancora al primo posto, ma siamo comunque pronti a giocarci la promozione ai playoff. Abbiamo una struttura importante e storicità che ci permettono di poter contare sulla graduatoria in caso di eventuali ripescaggi”.

Una similitudine con il Varese: “Anche il nostro girone è molto livellato e non vedo tanta differenza rispetto alla Lega Pro. Gli avversari quando arrivano da noi danno il triplo, un po’ come succede al Varese. Se fatica in casa è perché chi arriva triplica le sue forze”.
Che idea si è fatto sulla situazione societaria? “Sto seguendo gli sviluppi sui giornali e sui social e qualche amico mi tiene informato. Mi piange il cuore perché rivivo i momenti bui dell’ultimo anno e speravo che questo non succedesse. C’è chi adesso mi capisce, sa cosa vuol dire lavorare in quelle condizioni psicologiche; ma bisogna sempre fare il proprio dovere indipendentemente da come vanno le cose”.

imborgia laurenza d'aniello (2)Laurenza, Imborgia, Cassarà e infine Alì Zeiter, quell’anno ne successero di tutti i colori. “Alla fine rimasi praticamente da solo e quella situazione era più grave di quella di adesso. Adesso ci sono i tifosi vicini e c’è la squadra ai primi posti che ha le potenzialità per vincere e proprio questo potrebbe essere una soluzione”.

Il tecnico Baiano è uscito allo scoperto parlando di una squadra inevitabilmente condizionata: “E’ stato onesto, non si è nascosto. Anche due anni fa negli spogliatoi non si parlava d’altro. Il pensiero è sempre rivolto a quello e influisce tantissimo, ma la squadra può fare da traino. Arrivare il Lega Pro è una possibilità in più per chi volesse investire. Di solito capita che i risultati positivi nascondono i problemi che poi vengono a galla quando si smette di vincere. Al vecchio Varese è successo così, ma io voglio ricordare solo i momenti belli. Come la semifinale playoff al Bentegodi…”.

Elisa Cascioli