La Openjobmetis vuole ripartire subito dopo la sconfitta che ha interrotto una striscia di sei vittorie consecutivo. Il ko rimediato a Reggio è stato un boccone amaro, ma non abbastanza per scalfire lo spirito di una Varese che domani sera (ore 20.30) scenderà in campo con lo scopo di conquistare l’aritmetica salvezza (anche se, da quel punto di vista, la partita sembra già chiusa) e di tenere in vita la lotta playoff. Attilio Caja ha presentato così la sfida di domani:

«Contro Reggio purtroppo abbiamo fatto una partita da 6 in pagella, ne serviva una da 8. O forse bastavano semplicemente un paio di canestri da tre punti in più. Vogliamo riprendere subito il nostro cammino: quando si vince c’è una bella atmosfera, si va in palestra col sorriso e ci si accorge meno della fatica. Vincere domani sarebbe un risultato di prestigio contro una squadra che farà i playoff. Abbiamo giocato alla pari con Capo e in parte con Reggio, vogliamo ripeterci con Trento».

Ad attendere la Openjobmetis c’è la squadra che ha vinto più partite nel girone di ritorno e che ha anche sconfitto Milano al Forum (unica sconfitta interna per i meneghini in campionato).

«Trento – ha spiegato il coach biancorosso – è la squadra che subisce meno punti in campionato, oltre che quella che recupera più palloni e prende più rimbalzi offensivi. Conosciamo il loro atletismo difensivo e le caratteristiche dei loro lunghi, potenti e dinamici. Non dobbiamo subire e dobbiamo essere aggressivi».

«La mano di coach Buscaglia? Ha avuto in questi anni – ha risposto Caja – squadre completamente diverse tra di loro eppure i risultati non sono cambiati. All’inizio aveva Mitchell e tutta la squadra giocava per lui, l’anno scorso aveva un reparto lunghi di primissimo livello e quest’anno sono tornati ad essere un po’ più perimetrali. Buscaglia è sempre riuscito a trovare una omogeneità e un assetto vincente».

Trento è la squadra più fisica del campionato, ma anche Varese si è distinta su questo versante negli ultimi mesi. I biancorossi saranno pronti alla battaglia?

«Dal punto di vista fisico sì. Però bisogna anche essere pronti nella testa. Parte tutto da lì: questi giocatori hanno sempre avuto la fisicità, ma per un lungo periodo non sono riusciti a farne un pregio. La svolta non è arrivata per un miglioramento fisico – ha dichiarato il coach – e mi auguro che nella testa dei giocatori ci sia la voglia di fare del nostro meglio fino alla fine».

Osservato speciale in casa Varese è Eric Maynor, assente nella scorsa partita e costretto domani a vedersela con il miglior backcourt difensivo del campionato.

«Maynor – ha raccontato Caja – sta meglio, ha ricominciato martedì ad allenarsi. Non so se sia al 100%, ma è comunque pronto per giocare. La difesa di Craft e Forray? Non è mai una questione di uno contro uno: tutta la squadra interagisce nella difesa su un giocatore e anche i compagni dell’attaccante giocano un ruolo. I nostri si devono sempre muovere per valorizzare al meglio le qualità di passatore di Eric».

In ultima battuta, Caja nega che la sconfitta di Reggio possa aver costituito un contraccolpo psicologico sulla sua squadra in vista della partita di domani.

«C’è stata un pochino di amarezza, ma niente di eccessivo. Io – ha concluso il coach – ho detto ai giocatori che può essere uno stimolo: devi sempre alzare l’asticella e cercare di fare meglio. Noi giochiamo molto su questi aspetti: se vinciamo magari diamo un giorno di riposo in più, se perdiamo invece si lavora. I ragazzi lo capiscono perfettamente e sta funzionando».

Filippo Antonelli