Come può questa Pro Patria non vincere il campionato? Fate pure gli scongiuri sottobanco. Ma la domanda rimane comunque. Già posta (in altri termini), qualche settimana fa e tornata di stretta contingenza dopo il successo di Lumezzane. Come può una squadra così intensa, così focalizzata e così profonda non portare sino a maggio il primato solitario conquistato grazie ai tre punti ottenuti ieri in Valgobbia? Nel calcio (si sa), l’imprevisto è dietro l’angolo. Ma quando questo si manifesta nelle forzate assenze di Santana, Le Noci, Bortoluz e Disabato (cioè, tre quarti dell’attacco e il centrocampista di maggiore qualità), il minimo che ci si possa aspettare è che il gruppo ne risenta. Naah. Almeno, non in casa tigrotta dove tutti raddoppiano gli sforzi anteponendo sempre il collettivo alla prova dei singoli.

Socialismo calcistico può andar bene? Chissà cosa ne pensa Ivan Javorcic che ieri ha portato a scuola Puccica per 90’ togliendo ogni possibile riferimento tattico e inventandosi (tra le altre), Arrigoni prima esterno offensivo e poi fintissimo centravanti. Una botta di fantasia che neanche il Walt Disney degli anni d’oro. Ma anche (se non soprattutto), il segnale di uno scrupolo strategico generalmente alieno a questa categoria. Del tipo, ma questo non sarebbe dilettantismo? Sì, ciao…

Tra le grandi figure del match, viene la tentazione di illuminarne due. La prima è Gucci, criticato (anche qui, sia chiaro), per qualche prestazione in chiaroscuro e ieri addirittura sfacciato nel tenersi sulle spalle gran parte dell’attacco biancoblu. La seconda è Pettarin, skipper della mediana provvisto di quid pallonaro superiore alla media. Assomiglia a Manicone. Serve aggiungere altro?

Nel post partita bresciano, lo spalatino ha in qualche modo convenuto sul fatto che le ultime tre vittorie (tutte di misura e tutte accomunate da una robusta tenuta nervosa), siano figlie di quel finale balordo contro il Pontisola. Quello che allora non ha ucciso, ha poi reso più forti. “Mi piace pensare che sia davvero così”, ha abbozzato Ivan Drago. Piace pensarlo a tutti. Perché (in fondo), è una bella storia. Anche se (magari), non è proprio tutta la verità. Ma sì, diciamolo, come può questa Pro Patria non vincere il campionato?

Giovanni Castiglioni