Cinque mesi fuori dal campo. Sembrano un’infinità, soprattutto quando non hai neanche vent’anni e vorresti entrare sul rettangolo verde e sbranare erba e avversari, come hai sempre fatto, e invece sei costretto a rimanere a bordo campo e vedere i tuoi compagni sputare sangue per raggiungere gli obiettivi.

Cinque mesi, ecco quanto è passato dalla maledetta partita tra le mura amiche contro il Chieri di quel maledetto 27 ottobre in cui Federico Zazzi, giovanissimo regista di belle speranze del Varese, deve lasciare il campo del Franco Ossola dopo appena un quarto d’ora di gioco a causa di un forte contrasto di gioco (la squadra, senza il suo apporto, esce poi sconfitta per 2 a 0). L’infortunio, stando almeno ai primi responsi, sembra una semplice forte contusione al ginocchio, e già si parla di un rientro in campo nelle prime partite del 2017, dopo un riposo di pochi turni. Zazzi comincia immediatamente le terapie per poter tornare il più in forma possibile e dare una mano ai propri compagni con l’arrivo del nuovo anno. Poi arrivano analisi più approfondite, e il responso è impietoso: sfilacciamento del legamento crociato anteriore. Il tipo di infortunio è di quelli che possono essere contenuti anche senza operazione, ma Zazzi decide di risolvere il problema una volta per tutte e di andare sotto i ferri: il 22 dicembre l’operazione a Novara, eseguita dal medico varesino Paolo Bulgheroni.

Federico Zazzi è un mediano dai piedi buoni, quel tipo di giocatore che sa coniugare forza fisica e contrasti a giocate e passaggi illuminanti, palloni rubati agli avversari e aperture improvvise per i compagni. Zazzi arriva a Varese nell’estate del 2015 dopo due stagioni al Monza, ma le sue vere origini risalgono agli anni nelle giovanili di quell’incredibile fucina di talenti che è l’Atalanta; basti pensare ai risultati ottenuti quest’anno dalla squadra bergamasca che ha portato alla ribalta campioni come Roberto Gagliardini (acquistato dall’Inter per 22 milioni di euro) o Mattia Caldara (si trasferirà a fine stagione alla Juventus, per una cifra attorno ai 19 milioni di euro, bonus compresi), per non parlare delle vittorie ottenute sul campo che l’hanno portata a competere per un posto in Europa League. È di sabato prossimo lo scontro diretto con il Milan, e BetStars la dà vincente a 2.30. Chissà chi tiferà Zazzi, la squadra del cuore Milan o l’ex Atalanta?

Sperando ricalcare le orme di grandi giocatori come appunto Caldara e Gagliardini (anche se il suo modello è nientemeno che Andrés Iniesta), Zazzi è tornato sul campo come prima, più forte di prima, pronto a riprendere in mano le redini di un centrocampo che ha sofferto tantissimo la sua assenza. Il rientro in campo è avvenuto due turni fa contro l’osso duro Bustese, al ventiquattresimo minuto del secondo tempo, e Zazzi ha immediatamente ricordato a tutti le sue qualità, soprattutto con una gran punizione fuori di un soffio che ha portato il Varese a un passo dal 3 a 1. La partita è poi finita 2 a 1, una vittoria fondamentale per il Varese venuta dopo la sconfitta a Gozzano e che ha garantito il biglietto per i playoff.

Il difficile arriva ora per Zazzi, che deve dimostrare che l’infortunio non ha interrotto quel percorso di crescita che l’aveva portato a disputare una grandissima stagione, condita con 13 presenze, 1 gol e 1 assist. Ora ci sono i playoff da disputare e il Varese ha un gran bisogno del suo faro di centrocampo. Il sogno del centrocampista si chiama serie A: la strada comincia da qui, e sarà lunga e impervia. Ma se c’è una cosa che Federico ha dimostrato è la sua capacità di lottare e non mollare mai, facendo suo il detto per cui il segreto del vincente non è quello di non cadere mai, ma di avere sempre la forza di rialzarsi.

Ulisse Giacomino