Era il 1960 quando il colore giallo della Canottieri IGNIS ha cominciato per la prima volta a solcare le acque del lago di Varese. A volere la sua nascita è stato Giovanni Borghi, patron dello stabilimento di Comerio, che molto ha fatto per tutto lo sport varesino. Con l’acquisto delle prime barche, arrivano nell’allora darsena di Groppello l’allenatore Angelo Fioretti e i primi atleti tra cui Vincenzo Prina e l’olimpionico australiano Stefano Martinoli che, insieme, vincono il primo titolo italiano della società a bordo del Doppio senior A.
Due anni dopo, il 14 aprile 1962, è inaugurata la nuova sede sul lungolago di Gavirate, ancora oggi casa dell’Associazione Sportiva Canottieri Gavirate. E’ con questo nome che dal gennaio del 1986 conosciamo il sodalizio dell’attuale presidente Giorgio Ongania.

Ad oggi possiamo dire con certezza che siamo la società più blasonata a livello nazionale e quella dalla quale escono i migliori talenti che fanno le fortune della nostra nazionale – esordisce Ongania -. Basta vedere il palmares nella Coppa Montù, che abbiamo fatto nostra sette volte dal 2008, o i campioni che sono arrivati a partecipare alle Olimpiadi, come Giovanni Calabrese ed Elia Luini. E spero che nel futuro anche altri abbiano la possibilità di misurarsi in palcoscenici tanto prestigiosi“.
Due promesse che sono partite da Gavirate e che si stanno ritagliando il giusto spazio da protagonisti sono Andrea Micheletti e Federica Cesarini: “Entrambi fanno parte delle Fiamme Oro; Micheletti già da qualche anno, mentre Federica entrerà a tutti gli effetti nell’arma tra pochi giorni. Per noi è un onore che continuino a praticare canottaggio ad altissimi livelli e che, grazie a quanto imparato da noi, possano fare di questa loro passione un vero e proprio lavoro”.
A proposito delle nuove leve che stanno maturando, l’ammiraglia junior ha fatto suo il titolo italiano ai recenti campionati di categoria e del gruppo fanno parte dei ragazzi rossoblù che si cimenteranno anche alla Coupe della Jeunesse, manifestazione riservata ai migliori. A Gavirate, dunque, nonostante un inevitabile e continuo ricambio generazionale, il livello si mantiene altissimo.

Al momento i tesserati della Canottieri Gavirate sono più di 300 tra allievi e cadetti, pre-agonisti, agonisti, master e atleti del para-rowing. Tutti hanno a disposizione un campo di regata tra i migliori del mondo, lungo 3 chilometri, formato da 8 corsie e su un lago il cui clima è invidiato da molti. “Tanti club stranieri, infatti, ci chiedono ospitalità per allenarsi – continua Ongania -. Si sono fermate dalle nostre parti, ad esempio, squadre israeliane, brasiliane, australiane e, proprio pochi giorni fa, sono arrivati a Gavirate alcuni atleti di Boston per uno stage di una decina di giorni. Siamo molto richiesti per la qualità del lago e per le strutture che mettiamo a disposizione“.
canottieri gavirate strutturaA proposito di strutture, il presidente continua: “Abbiamo una sala pesi all’avanguardia, usata soprattutto ma non solo durate la preparazione invernale, una sala in cui ci sono più di 20 remoergometri, una sala spin bikes composta da 15 biciclette da spinning e una vasca voga utilizzabile da quatto vogatori. Abbiamo investito molto nelle attrezzature per mettere a disposizione dei nostri atleti il massimo possibile, nonostante il periodo economico non propriamente roseo. Vogliamo che i nostri tesserati abbiano un ambiente accogliente, positivo, efficiente, dove sentirsi un po’ a casa”. 

Molto importante per la società è anche il suo impegno nel settore para-rowing che ha preso il via nel 2003 grazie al lavoro di Paola Grizzetti. Pioniera anche in questo senso, è sull’onda dell’esempio di Gavirate che anche altre realtà remiere italiane hanno potenziato il loro impegno per il para-rowing. “Siamo un modello e la FISA ci ha assegnato anche per il 2018 l’organizzazione della regata internazionale, uno degli appuntamenti principali del calendario para-rowing. Per noi sarà la dodicesima volta consecutiva, un bellissimo record per noi e il Lago di Varese che si troverà ancora in vetrina“.

Laura Paganini

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