L’approdo di Marco Giovio, ex attaccante del Varese, alla Varesina è stato un vero e proprio colpo a sorpresa piazzato sul mercato dal club di Venegono Superiore e Castiglione che guarda al terzo campionato di fila in Serie D con l’obiettivo di una salvezza tranquilla… o forse qualcosa di più. Il giocatore, prossimo alla partenza per Lanzarote, alle Canarie, dove raggiungerà sua sorella per qualche giorno di vacanza, ha firmato il contratto sabato scorso.
Come è nata la trattativa?
“La società mi ha chiamato per un colloquio, abbiamo parlato e trovato l’accordo senza nessun problema. Ho parlato con i due direttori e mi ha convinto il progetto, ma soprattutto le persone. La società è seria e solida e in zona ce ne sono poche. Volevo restare vicino casa, non allontanarmi troppo e questa è la miglior soluzione che potessi scegliere”.
Un talento come il tuo non si meriterebbe il professionismo?
“Non lo so, non posso certo dirlo io. La Varesina per me è una società importante e anche ambiziosa. Conosco bene il campo e penso che potrò togliermi soddisfazioni sia a livello personale che di squadra. Non partiamo per vincere il campionato, è vero, ma vogliamo divertirci ed è proprio quando si parte con questo spirito che possono nascere grandi cose”.
Sei deluso dalla stagione a Varese?
“Non è stata facile. E’ stata in parte positiva, ma anche molto difficoltosa. Ho avuto tanti problemi fisici ma non ho mai alzato la bandiera bianca. Nel finale sono stato messo ai margini e ho accettato le scelte. Sono sincero quando dico che non Gioviero abituato e per me non è stato un periodo facile”.
Il Varese ha scelto di cambiare quasi tutto. Tu saresti rimasto?
“Rispondo sì e no, nel senso che sarei rimasto per la piazza, per il nome, per la storia, ma considerando come è andata la stagione a livello societario avrei cambiato aria. Detto questo, le scelte vanno sempre accettate e sono pronto ad affrontare il Varese da avversario”.
Obiettivo?
“Stare bene, dare il mio contributo e arrivare in doppia cifra”.
Elisa Cascioli