Cinque anni a Busto Arsizio con la maglia della UYBA non si scordano facilmente, soprattutto se con quei colori sei cresciuta, sei maturata e sei diventata grande come giocatrice e anche come persona. E’ questa la storia di Giulia Pisani, arrivata a Busto Arsizio a 19 anni e ora, a 25 anni appena compiuti, è pronta per spiccare un volo verso la carriera che verrà. “Quelle a Busto sono state stagioni molto importanti per il mio essere atleta e per il mio essere donna – spiega Miss Murone -. Quello che ho imparato, preso e dato in questi anni mi rimarrà sempre dentro, anche quando non giocherò più a pallavolo. E credo che nella vita questo conti tantissimo”.
La passata annata non è stata semplice per te a livello personale: il tuo fisico ad un certo punto ha iniziato a tradirti.
“E’ stato un momento davvero difficile e per me sono state settimane micidiali. I dolori alla schiena non mi hanno permesso di dare il mio contributo alla squadra proprio nel periodo clou e per il dispiacere sono dimagrita di alcuni chili. Avevo già provato, purtroppo, l’esperienza di un infortunio quando sono stata ferma per la rottura del legamento crociato del ginocchio nell’aprile del 2013, ma quella volta la stagione stava ormai volgendo al termine e non era nel pieno come è accaduto quest’anno. Guardare le compagne e non poter essere di aiuto mi ha fatto male”.
Chi sono state le persone a rimanerti più vicine?
“Devo ringraziare di cuore per il sostegno il presidente Pirola, il team manager Barbaro e coach Mencarelli per quanto riguarda la società, la mia procuratrice e, naturalmente, la mia famiglia. Ho sentito l’affetto di tutti e ora sono pronta a tornare”.
Come va la schiena? Il peggio sembra alle spalle.
“Ho fatto e sto ancora facendo molti esercizi di pesi per recuperare e rinforzare la muscolatura. Sto parecchio tempo in palestra e la cosa non mi dispiace affatto, mi piace”.
Durante l’estate ti vedremo sui campi da beach volley?
“No, quello no, mi è stato sconsigliato. Quest’anno, almeno nella prima parte dell’estate, non mi dedicherò al beach volley, ma proseguirò con il lavoro di pesi. Il mare e la sabbia, però, non mancheranno di certo nelle mie giornate”.
Facendo un passo indietro, che giudizio daresti alla stagione scorsa della UYBA?
“Siamo state molto altalenanti, abbiamo vissuto sempre sulle montagne russe. Più in generale, ritengo che si debba distinguere una UYBA europea da una UYBA dentro ai confini nazionali. In Coppa Cev abbiamo fatto un ottimo percorso e abbiamo sfiorato la vittoria che, con il senno di poi, si poteva davvero portare a casa; in campionato, invece, il nostro non è stato un rendimento sufficiente, dovevamo esprimerci meglio e c’è tanto rammarico da parte mia anche per la serie dei quarti di finale playoff scudetto contro la Pomì Casalmaggiore. Le nostre avversarie avevano molti problemi di formazione, ma purtroppo noi ci siamo presentate alla sfida decisiva ancora più decimate di loro e abbiamo alzato bandiera bianca”.
Nella passata annata sei stata capitana. Che cosa ha voluto dire per te ricoprire quel ruolo?
“Sono stata molto orgogliosa di questo ruolo e per me è stato un onore. Devo ringraziare coach Mencarelli, Barbaro e il presidente Pirola per la fiducia che hanno riposto in me. Personalmente, tuttavia, la mia prima esperienza da capitana è coincisa con un anno delicato e in cui ho fatto molta fatica dal punto di vista fisico. Ho perso centimetri di salto e, poco dopo essere riuscita a entrare in forma, mi sono bloccata di nuovo per un infortunio. Non sono stata fortunata”.
Quanto al tuo futuro, dove ti vedremo giocare?
“Per ora non lo so ancora. La mia procuratrice è costantemente in contatto con alcune società ma credo che le riserve sul nome della mia prossima squadra saranno sciolte a fine mese o all’inizio di luglio”.
La UYBA 2017/2018 è in costruzione. Cosa ne pensi?
“Sono contenta dell’arrivo di Gennari che darà una grossa mano in ricezione. Mencarelli avrà ancora Diouf e anche Stufi e Berti che sono una bella coppia di centrali. Mi auguro con tutto il cuore che la UYBA faccia bene, se lo meritano tutti”.
Laura Paganini
(foto Fabio Cucchetti, Get Sport Media)