SorrentinoTra i tanti ex decollati da Varese c’è Stefano Sorrentino, portiere da una carriera lunga e gloriosa che ha deciso di raccontare tutto se stesso in un libro. Non solo calcio, ma anche vita privata. “Il libro inizia proprio dalla mia infanzia – ci racconta – e ovviamente non poteva mancare il capitolo sul Varese perché è da lì che  partito tutto”.
Sorrentino ha trascorso un’unica stagione in maglia biancorossa, 2000/2001, che è bastata a segnare la sua carriera.
“Sono arrivato a Varese a poco più di vent’anni ed era la mia prima esperienza da titolare nel calcio vero. Ho preso il posto di Brancaccio e non era facile. Era un gruppo di ragazzi fantastico che mi ha aiutato a crescere come calciatore e, soprattutto, come uomo. Tanti sono diventati amici veri che a distanza di parecchi anni sento ancora”.

SorreSono passati più di sedici anni dalla sua ultima apparizione al Franco Ossola con la maglia del Varese, eppure i biancorossi li segue sempre. “Ho seguito il mio caro amico Gheller nell’anno della rinascita in Eccellenza, poi quest’anno ho visto che le cose non sono andate come si sperava e mi dispiace. Devo molto a quella piazza e provo un affetto particolare, mi fa strano vedere il Varese in quelle categorie. Da lontano e da fuori non è semplice parlare dei problemi societari e non è nemmeno corretto, spero solo torni presto dove merita”.

Venendo al suo libro, è la narrazione dei tanti ostacoli che ha dovuto superare per arrivare al suo obiettivo: dalla formazione tecnica alla carica agonistica, dalla disciplina al temperamento, con sacrifici e conseguenze sulla vita privata, il libro ripercorre, con aneddoti ed episodi inediti, le tappe della carriera di Stefano.
Una storia appassionante, dalle giovanili nella Juventus alla prima squadra del Torino, dalla Champions League in Grecia alla calda Spagna Andalusa, dalle ripetute salvezze ottenute con il Chievo Verona agli anni di Palermo, vissuti da capitano, dagli allenatori licenziati e riassunti al vulcanico presidente Zamparini.
Ma attenzione a non considerarlo solo un libro sul calcio: perché la partita vera, da vincere, è quella di tutti i giorni, reagendo ai drammi della vita e provando a fare al meglio il padre di quattro figlie.

Gli occhi della tigre sono quelli necessari per guardare in modo lucido e onesto alla propria vita e alle scelte in un ambiente impegnativo e in cui è facile confondersi. Lo ha fatto da portiere, come suo padre Roberto, opponendosi ai più grossi attaccanti della nostra epoca: Messi, Higuain, Totti, Del Piero.
Il libro è scritto a quattro mani con il giornalista Sky Marco Dell’Olio ed è in vendita in tutte le librerie, oppure online, a 12 euro.

Elisa Cascioli