Approdato a Varese un paio di settimane fa, il centrocampista classe 1994 Marco Morao si è inserito subito bene in gruppo e ha avuto la possibilità di mettersi in mostra in campo.
Come sei approdato al Varese?
«Col direttore sportivo Merlin c’era già stato un approccio l’estate scorsa, ma per motivi di vicinanza, vivo a Monza, avevo scelto la Caratese. Però le cose non sono andate bene e allora ho raggiunto mister Melosi, che avevo avuto a Inveruno, alla Grumellese. Poi però lo hanno esonerato e quando mi si è ripresentata l’occasione di venire a Varese non me la sono fatta scappare di nuovo».
Sei arrivato in un momento societario delicato…
«Ne sono consapevole, ma la dirigenza mi ha dato garanzie e sinceramente io mi fido. Non potevo rifiutare, anche lo stesso Melosi, nonostante non si sia lasciato bene, mi ha invitato ad accettare. Giocare per piazze del genere in queste categorie non capita tutti i giorni. Per me è una vetrina importante».
Come ti stai trovando?
«Sinceramente non mi aspettavo di inserirmi così bene sin da subito. Il gruppo è fantastico e molto motivato. Fisicamente ho dovuto recuperare un po’ di brillantezza, lavorando tutti i giorni mi sento sempre meglio. Nell’ultima sfida ho lussato la spalla, lavorerò per essere al meglio».
Che te ne pare di mister Tresoldi?
«È un mister molto giovane e ci sta dando una carica incredibile. Ci allena e ci dà fiducia ed è uno che non sta a guardare i problemi che la squadra può avere. Tanti se ne sono andati, in attacco abbiamo qualche difficoltà, ma lui lavora senza lamentarsi mai e soprattutto senza guardare cosa non c’è».
Venendo a te, quali sono le tue caratteristiche?
«Sono una mezzala e posso giocare sia a destra che a sinistra. Sono un centrocampista più di qualità che di quantità anche se mi piace inserirmi e attaccare lo spazio. Ho ricoperto anche il ruolo di terzino oppure di esterno nel centrocampo a quattro. Insomma, mi adatto».
Cosa ci racconti della tua carriera?
«Ho fatto 13 anni al Monza con due stagioni in prima squadra in C2, anche se ho poche presenze. L’emozione più bella è stata sicuramente giocare i playoff di ritorno a Bassano. Poi ho passato tre anni a Inveruno in Serie D e in estate ho deciso di cambiare».
Il gol più bello?
«Mi dispiace dirlo ma l’ho segnato al Varese lo scorso anno al “Franco Ossola” con l’Inveruno; l’1-1 nel 5-4 finale».
Hai un giocatore modello?
«In particolare non mi ispiro a nessuno, ammiro molto Xavier Zanetti soprattutto come persona fuori dal campo».
Come mai sei tifoso del Genoa?
«Perché il mio primo mister, quando ero davvero piccolissimo, era tifoso del Genoa e ogni tanto mi portava a vederlo. Tutt’ora, quando riesco, lo seguo».
Occhio al campionato. Cosa te ne pare del vertice della classifica?
«Tutti si aspettavano di vedere il Gozzano lassù; già l’anno scorso aveva fatto bene vincendo i playoff. La Caronnese ha spesso chiuso l’andata prima, ma sinceramente quest’anno non pensavo riuscisse a fare quel filotto».
Un pronostico?
«Per me il campionato potrebbe vincerlo addirittura il Como».
Elisa Cascioli