Alta moda o pret à porter, in fondo, fa poca differenza. Perché quando ti chiami Gucci, la facezia è sempre dietro l’angolo. Da Varese (e dal Varese) a Busto Arsizio (e alla Pro Patria). Un passo più o meno breve che il neo tigrotto Niccolò da Bagno a Ripoli si appresta a compiere senza tante menate. Sarà davvero lui il tanto invocato bomberone dell’estate biancoblu?
“Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità. Ho tanta voglia di fare e di mettermi a disposizione. Quello che dice il mister deve essere vangelo”.
Nella tua carriera hai sempre fatto tanti gol, tranne negli ultimi 6 mesi a Varese.
“Direi un po’ in tutta la stagione scorsa, compresa la prima parte a Fano. Il passato è passato. Mi ha lasciato comunque degli insegnamenti, su tante cose. Nei numeri non è stata un’annata positiva. Ma penso di essere migliorato”.
Tornando al vangelo secondo Ivan, il mister si aspetta una forte concorrenza interna alla squadra. E’ la strada giusta?
“E’ fondamentale che ci siano delle alternative. Dobbiamo puntare tutti a migliorarci. E il confronto interno stimola parecchio”.
Quanti gol quest’anno? Ti sei dato un obiettivo?
“Sinceramente voglio solo riuscire a lavorare bene. Nient’altro”.
Squadra nuova, compagni nuovi?
“Ovviamente conosco Francesco Gazo che era con me a Varese l’anno passato. Gli altri sono una novità. O meglio, da tifoso viola Santana l’ho visto spesso dal vivo al “Franchi” di Firenze”.
I gironi sono ancora un’incognita. Ti sei fatto un’idea?
“Non ho preferenze. Non conosco il B ma penso che in questo momento cambi poco”.
Per chiudere, sarà un Gucci alta moda o pret à porter?
“Mah, non so. Diciamo che deve essere un anno importante con l’obiettivo di vincere. Ecco, questo sì”.
Giovanni Castiglioni