La Besnatese è stata protagonista di un girone di ritorno di alto livello e ha ottenuto l’aritmetica salvezza con anticipo. Qualche segnale delle potenzialità di questa squadra si era già intravisto a fine novembre, quando la Castellanzese ancora imbattuta (undici vittorie nelle prime undici giornate) perse per 3-0 a Besnate. I biancoazzurri hanno poi vinto consecutivamente cinque partite nelle prime sei giornate del girone di ritorno e hanno risalito la classifica giornata dopo giornata.

Michelangelo Epifani, ex allenatore della Belfortese, era alla sua prima stagione sulla panchina della Besnatese: «Un’annata difficile e impegnativa, forse più di quanto mi aspettassi. Il salto dalla Prima Categoria alla Promozione, per questioni di intensità e di ritmi, è notevole e ho dovuto fare qualche modifica nella mia programmazione. La differenza di punti tra andata e ritorno? Vuol dire che c’è stato un percorso, abbiamo lavorato tanto».

«A parte Angelucci e Giardini non conoscevo nessuno, però ho trovato – prosegue Epifani analizzando la sua stagione – una squadra con le caratteristiche che avevo chiesto: Pozzi mi ha assecondato in tutto e per tutto. Il girone d’andata non è andato come speravo, anch’io personalmente potevo fare qualcosa di meglio. Ci sono stati gli innesti importanti di Pellegrini e Dani a dicembre, ma si tratta comunque di due ragazzi del ’98: la squadra è rimasta molto giovane e se potessi tornare indietro forse modificherei un po’ l’approccio iniziale».

Cairate-Besnatese 15Il giudizio sulla stagione, non potrebbe essere altrimenti, è però molto positivo: «Sono complessivamente soddisfatto. Questo gruppo – spiega il mister – ha sempre lavorato moltissimo, con una presenza totale agli allenamenti: basti dire che anche settimana scorsa avevo a disposizione venti ragazzi e mancavano solo i tre infortunati. Allenarsi in questo modo è il massimo. La Besnatese è una realtà importante e non si vuole fermare: domenica abbiamo pareggiato i punti della scorsa stagione e con l’Olimpia faremo di tutto per vincere perché 39 punti sarebbero un grande traguardo».

Parlando dell’edizione 2016/2017 della Besnatese, è interessante cercare di capire quali sono state le chiavi della svolta ad inizio girone di ritorno: «A inizio anno avevamo individuato – risponde Epifani – le squadre con cui ce la potevamo giocare e casualmente capitavano tutte all’inizio. Nella prima parte del girone di ritorno abbiamo collezionato i punti che dovevamo fare. In attacco abbiamo forse raccolto poco, ma in difesa ci siamo sistemati e i numeri parlano di un ritorno, prima di domenica, da 12 gol subiti in tutto: un dato importantissimo per una squadra di medio-alta classifica».

BesnateseBesnate è un ambiente particolare ed Epifani ne è rimasto stregato: «Ci tengo molto a ringraziare i dirigenti, il direttore sportivo, i magazzinieri e gli accompagnatori: sono persone del posto, che vivono per la Besnatese e che si fanno in quattro per la società. È soprattutto grazie a loro che è stato possibile fare quello che abbiamo fatto. Poi abbiamo anche i tifosi: ci hanno fatto capire quanto ci tengono alla squadra».

«A novembre – prosegue il mister – avevamo qualche problemino e i tifosi ci hanno detto che avrebbero accettato qualsiasi posizione di classifica se avessimo dato tutto in campo. Quando vesti la maglia della Besnatese devi dare non il 100%, di più. Io l’ho recepito e anche i ragazzi lo hanno fatto. Arrivavo in una realtà nuova e ho cercato di integrarmi fin da subito. Ci è voluto del tempo, ma alla fine credo di avercela fatta e sono contento per l’ambiente e per tutto quello che c’è dietro».

Besnatese-Castellanzese 15Tra i risultati più importanti della stagione c’è per l’appunto il 3-0 alla Castellanzese: «Sapevo che per loro la Besnatese era una sorta di bestia nera e che non avevano quasi mai fatto punti. Ce l’hanno fatta nel girone di ritorno quando hanno vinto il campionato. Sono una squadra completa con i giovani più forti e l’allenatore migliore, hanno dominato con merito. All’andata siamo riusciti a batterli e al ritorno a cinque minuti dalla fine abbiamo avuto la possibilità di segnare: non avremmo rubato nulla, anzi avremmo meritato di non perderla».

«Le partite con le grandi le abbiamo sempre giocate benissimo: ai ragazzi – scherza Epifani – ho detto più volte che avrei voluto giocare sempre contro la prima in classifica. L’approccio alla partita è un problema delle squadre giovani: lo abbiamo migliorato e modificato nel girone di ritorno. Lavorare su questo aspetto però è sempre difficile: allenare il campo è un conto, allenare la testa dei giocatori è un altro».

Quando si parla con mister Epifani, la parola gruppo assume un significato rilevante: nella sua precedente esperienza, quella con la Belfortese, aveva fatto del collettivo la vera forza di una squadra che aveva ottenuto dapprima la promozione in Prima Categoria e poi la qualificazione ai playoff al primo tentativo.

16-01-24  VARESE CAPOLAGO BELFORTESE VS CAS SACCONAGO GOL 3/2 ESULTANZA«Il gruppo con cui ho lavorato alla Belfortese era quasi tutto di scuola Bosto. Io stesso sono cresciuto con il Bosto, arrivavo dal Bosto e alla Belfortese ho fatto quattro anni stupendi. È facile gestire un gruppo di amici che si conoscono da quando facevano i Pulcini. Un aspetto importante era anche l’omogeneità data dalla fascia d’età: c’era un gruppo di ’95, uno di ’92 e qualche giocatore di esperienza come Beretta e Pisciottu. A quei ragazzi sono legato anche al di fuori del calcio, nessuno può toccarmeli».

«Alla Besnatese le cose, da questo punto di vista, all’inizio sono state diverse: i ragazzi – conclude Epifani – si sono visti per la prima volta ad agosto, è normale che ci voglia un po’ di tempo. Però penso di poter dire che nel corso della stagione qualcosa si è creato e su questo ci ho lavorato parecchio. Anche domenica a Tradate, oltre al risultato sul campo, ho visto un gruppo unito che, se avesse avuto la stessa testa qualche mese fa, avrebbe ottenuto la salvezza con ulteriore anticipo».

Filippo Antonelli