Gianfranco Pinelli è un volto noto del basket giovanile varesino. Vanta anni di esperienza con le principali società della zona e in estate ha ricevuto da Massimo Ferraiuolo l’incarico di Responsabile Tecnico del Minibasket. Un ruolo che non è di rottura rispetto alle modalità precedentemente utilizzate a Masnago: «Non si tratta di una ristrutturazione – ha precisato Pinelli – perché abbiamo continuato il lavoro che era stato svolto dagli istruttori precedenti, tanto che alcuni di loro sono ancora con noi. Adesso stiamo un po’ più attenti all’aspetto cognitivo: i bambini devono capire quello che devono fare in campo, non serve che lo ripetano in continuazione se poi non sanno quando farlo. Stiamo insistendo su questo metodo».

Pinelli in questo percorso lavora a stretto contatto con gli altri due responsabili, Giulio Besio e Massimo Ferraiuolo: «Con loro avevamo stabilito ad inizio anno che la linea guida fosse di rendere pronti per il percorso successivo i bambini in uscita dal minibasket. Una volta che escono dai nostri ranghi, hanno davanti altri cinque anni in cui si confronteranno con allenatori che amplieranno i discorsi sulla tecnica e sulla tattica. Noi dobbiamo far sì che arrivino preparati».

Qual è la dote fondamentale per lavorare nel minibasket e quale qualità è arrivata con l’esperienza? «La qualità più importante è la passione: i risultati – ha risposto Pinelli – non arrivano subito quando costruisci un giocatore. Magari li vedi solo due o tre anni dopo che ha lasciato il minibasket, ma è comunque una soddisfazione perché vuol dire che hai lavorato bene. Quello che ho imparato con il tempo è stato dare meno importanza ai risultati: vincere è bello, ma ogni tanto la lezione che deriva da una sconfitta maturata in certi modi riesce a far crescere i ragazzi più di un successo».

Filippo Antonelli