E’ una lunga estate di addii quella della Coelsanus Varese che ha perso uno dopo l’altro Filippo Rovera, Luca Matteucci, Giulio Castelletta, Silvio Innocenti trasferitosi in Svizzera interna per motivi di studio e anche Federico Bolzonella che lascia dopo 3 intensissime annate i gialloblu per scendere di categoria a Gazzada in C Gold. Scelta che può sembrare inusuale visto lo strepitoso ruolino di marcia e l’annata da autentico trascinatore di super Bolzo, ma le sue parole illustrano benissimo il perchè:
“In sostanza è una scelta che avevo già preso 3 anni fa quando il dottor Corti mi chiamo’ alla Robur. Tornare a Varese mi ha permesso di conciliare gli studi universitari giocando ancora basket ad alto livello. Chiaro che la mia speranza era di poter prolungare questo accordo, ma il prossimo anno è pieno di impegni universitari: tante lezioni pomeridiane e nel fine settimana ho necessità di dedicare tanto tempo allo studio. Cosa che le lunghe trasferte della serie B come tre anni fa e come quest’anno con le toscane non mi permettono di fare. Se poi volete aggiungere che l’età avanza e i 33 anni si fanno sentire, è stato facile giungere alla scelta di privilegiare gli studi”.
Per chi conosce bene l’uomo Federico, persona molto intelligente e saggia, ma anche decisa e seria quando c’è da portare a casa i due punti, non è assolutamente una scelta che sorprende, anzi. Resta solo il dispiacere di non veder più un giocatore di questa classe in serie B: 16,1 punti di media nel 14/15, 17,3 nel 15/16 e addirittura 18 nella stagione appena trascorsa. Insomma, sei come un buon vino…
“Diciamo che mi sono abituato al gioco della categoria – risponde quasi sorridendo Bolzonella – Devo dire che sono stati 3 anni bellissimi a livello personale. Sarà un luogo comune, ma anche il posto in cui giochi ti può aiutare a esprimerti al massimo. Qui c’è tranquillità nella società e lo si sente in campo. Non va nemmeno sottovalutata la tranquillità economica: in carriera mi è capitato, in altri posti, di non percepire lo stipendio e questo, credetemi, influenza parecchio chi va in campo. Spero di aver dato il massimo in questi 3 anni in gialloblu e di venire ricordato perchè la Robur si è presa un pezzetto del mio cuore e ci rimarrà sempre”.
Tre anni diversissimi tra loro con l’eccitante e imprevista cavalcata fino alle semifinali playoff nel 14-15, poi due salvezze più o meno sofferte. Cosa ti porti dietro di questo triennio?
“Penso che ci siamo presi delle bellissime soddisfazioni come squadra. Negli ultimi due anni un pò meno magari, ma il primo anno la semifinale centrata contro Cecina resta un risultato di grandissimo spessore. Abbiamo perso quella semifinale perchè loro erano otto professionisti veri, ma noi siamo stati la vera sorpresa di quella annata e la ricordo con molto piacere”.
Delle stagioni abbiamo detto, ma di persone o compagni speciali?
“Mi riallaccio a quanto detto poc’anzi e di quella magnifica stagione uno dei ricordi più indelebili è quello di aver condiviso lo spogliatoio insieme a Martino Rovera nella sua ultima stagione in maglia gialloblu. Lui è un bravissimo ragazzo innanzitutto, ma è anche una persona che vive e ama la Robur e di cui ci si ricorderà negli anni in questa società. Questo è un posto speciale e mi è difficile dire qualcuno in particolare. Ecco, spero che l’amicizia nata tra di noi in questi 2 o 3 anni insieme possa proseguire anche in futuro e tenere uniti i fili delle nostre vite anche nei prossimi anni”.
Il futuro recita Gazzada. Troverai anche Matteucci: insieme alle tante conferme partite certamente tra i favoriti per la promozione in B.
“Penso che non dobbiamo nasconderci e che il nostro obiettivo sarà quella di giungere fino in fondo alla finale. Ho scelto Gazzada per svariati motivi. Innanzitutto, essendo di Varese giocare vicino a casa mi concede la possibilità di avere più tempo per fare altro (leggasi studio, ndr). Poi, è un ambiente con delle persone che stimo e con qualcuno ho già giocato insieme. Ad esempio con Moraghi disputammo insieme una finale juniores con la maglia della Pallacanestro Varese. Le mie ambizioni per questa annata saranno di alzare la qualità del basket giocato e di godermi questa che non penso sarà l’ultima stagione in campo, ma di certo una delle ultime”.
Sempre parole pesate nella maniera giusta per un ragazzo d’oro dentro e fuori dal campo che mancherà negli occhi degli appassionati in un basket sempre più atletico e meno tecnico. E che nel prossimo agosto convolerà a nozze con la sua Silvia in quel di Latina a coronare un bellissimo 2017!
Matteo Gallo