Più sorprendente la sconfitta del Darfo a Grumello o il fatto che i camuni arrivassero da 5 vittorie e non perdessero da 15 turni? Decisamente più la seconda della prima. Perché i neroverdi di Del Prato sono una buonissima squadra (probabilmente anche un’ottima squadra per la categoria), ma quella doppia striscia di risultati era (forse) fuori dimensionata. Facile dirlo adesso? Certamente. Ma il tema era sul tavolo da un pezzo e il nodo sarebbe comunque venuto al pettine del confronto diretto con la Pro Patria in programma domenica in Valcamonica. Come ci arrivano i biancoblu? Nuovamente da primi in classifica (non un dettaglio), e sulla spinta del 2-0 di ieri con il Ciliverghe. Un messaggio chiaro e forte al campionato che ha consentito (al tempo stesso), di mettersi alle spalle il tabù dei bresciani e di unire i puntini di alcune incertezze affiorate nelle ultime settimane tigrotte.

Benedette assenze? Assolutamente. Per quanto paradossale possa sembrare, è già accaduto quest’anno con Santana, Le Noci e con tutti gli interpreti che (per vari motivi e differenti periodi), hanno dovuto marcare visita. Il gruppo si compatta, ognuno dà più di quanto garantirebbe abitualmente e le solo ipotetiche falle vengono tappate senza far sembrare la toppa una pezza. Tutti titolari, nessuna riserva? In questo (inutile nasconderlo), c’è una buona dose di retorica perché non c’è squadra al mondo in cui possa davvero essere così. Ci sono titolari (magari anche titolarissimi) e alternative chiamate a non trasformare le assenze in lutto. Come ieri Mozzanica, brillante controfigura di Pettarin nel giorno della squalifica del goriziano. Superfluo sottolineare come a Darfo le gerarchie torneranno quelle solite (Gazo compreso). Ma la prestazione offerta dall’ex Cili, fornisce a Javorcic il metro della profondità della rosa. E a Turotti (semmai ne avesse avuto necessità), la prova provata della bontà della scelta estiva. Quanto alla mossa di schierare Le Noci dal primo minuto dopo l’insolito (per uno come lui), errore di Levico, il metodo di lavoro è coerente alla gestione stagionale. Nello specifico, identico metro fu già utilizzato dalla spalatino per Guadagnin dopo il granchio con il Pontisola.

Darfo, sosta natalizia, Lecco, Rezzato, Romanese, Grumellese, turno di riposo. Da qui a fine gennaio (con ogni probabilità), la Pro Patria si gioca il destino dell’annata. Chi sarà il vero avversario? Con il Rezzato in perenne mutamento e il Darfo da testare tra 7 giorni, crescono le quotazioni del Lecco, reduce da 2 successi consecutivi e nelle ultime 12 sconfitto solo a Darfo. Ok, i blucelesti sono attualmente a meno 8. Ma l’incrocio della prima di ritorno, la qualità della rosa e la passione della piazza, possono costituire una comunque plausibile minaccia. Vista la rivalità, non sarebbe neppure così male.

Giovanni Castiglioni