Uno perché ha vinto. L’altro per la prestazione. Alla fine sono contenti tutti e due. Javorcic e Porrini condividono tutto. Tranne il risultato ovviamente. Strano? Forse no. Comincia lo spalatino: “Siamo stati maturi, chirurgici. E’ stata una partita non bella ma tosta. Sapevamo che all’inizio sarebbe stato difficile ma che a lungo andare potevamo uscire alla distanza. E’ nei momenti in cui devi soffrire che si vede di che pasta sei fatto”. Dopo le considerazioni generali, si passa ai singoli: “Avevo tanti giocatori non al massimo. Anche Disabato era a rischio per un piccolo problema muscolare e per questo non l’ho utilizzato. Devo sottolineare la prova di Zaro e Molnar e anche delle due punte per la grande generosità e sacrificio mostrati”.
Cambio di protagonista. Ma l’umore è identico. Anche per il tecnico del Crema: “Esco sconfitto e deluso ma contento per quello che ho visto. Abbiamo fatto una grande prima mezz’ora in cui abbiamo speso tante energie. E’ mancato un po’ di cinismo. Probabilmente la Pro Patria non è la squadra più forte sul piano del gioco, lo è invece su quello della compattezza. Pratica un 3-5-2 propositivo quando serve e molto quadrato quando c’è da difendere. Forse giocare bene in queste categorie è controproducente”. Questione di collettivo. Ma anche di singoli: “Oggi Le Noci e Santana hanno dimostrato di essere grandi giocatori non per il loro passato ma per il loro presente”.
Meglio dal primo minuto o a partita in corso? Una risposta (chiaramente) non c’è. Anche se prova a darsela Alex Pedone: “Sono contento per come sono partito anche se posso dare di più. Forse ho faticato un po’ all’inizio a trovare la posizione. Il mister mi voleva più dietro. Io un’alternativa di lusso? In questo momento sì. Ma sapevo che quest’anno ci sarebbe stata più competizione. Rispetto alla stagione passata siamo una squadra più forte. Anche il mister ha più carisma. Quest’anno non abbiamo più scuse”. Sembra una frase buttata lì. E invece sono parole pesantissime.
Giovanni Castiglioni