Sala stampa di opposti. Inevitabile dopo un 2-0 senza storia. O meglio, con tanta storia ma tutta da una parte sola. Spazi gremiti in ogni ordine di posti grazie a vagonata di stampa ospite. Supremazia ribaltata rispetto a quanto visto in campo. Comincia Javorcic. Misurato (come sempre), incisivo (come sempre), soddisfatto (come mai, forse, da quando è alla Pro Patria). “Sono contento. Posso dire che abbiamo mandato un messaggio sia all’interno del gruppo che all’esterno. Ci siamo! La squadra è stata matura nella preparazione e nell’interpretazione della partita. Ma sono solo 3 punti. Ce li prendiamo e da domani ripartiamo”. Scelte tattiche e qualità individuali. Le une più le altre hanno fatto il risultato: “Abbiamo chiuso le loro fonti di gioco facendo densità dove serviva. La posizione di Disabato serviva a sparigliare il 3-5-2 a specchio. E poi ci sono giocatori come Santana. Le giocate del singolo in un lavoro collettivo. E l’umiltà di curare i dettagli”.

Allineato e coperto (e come potrebbe essere diversamente?) anche Dido Disabato, chiave strategica del secco successo biancoblu: “Il mister l’ha preparata bene. Avevamo fiducia di poter fare bene. Non importa chi affrontiamo. Non abbiamo paura di nessuno”.

Ma se Busto ride, Lecco invece piange. O anche peggio. Il particolare lo racconta il capitano Cavalli riferendo della visita in spogliatoio del presidente Di Nunno: “Cosa ci ha detto? Solo vaffan…e se ne andato. Ma ha ragione lui. E’ stata una pessima prestazione. Mi dispiace anche per i tifosi che sono venuti in parecchi”. Insomma, tira già una brutta aria. Delpiano compreso: “Avevamo preparato una partita e ne abbiamo fatta una completamente diversa. Abbiamo subito il loro gioco. Ci è mancata personalità. Oggi non si è salvato nessuno. Portiere a parte. Il Lecco non è questo. Io per primo”. Strada in salita e panchina già rovente. Qualcuno è sorpreso?                                                            

Giovanni Castiglioni

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