Essere Ivan Javorcic. Per assonanza, un po’ come Essere John Malcovich, sottovalutatissima pellicola dell’eclettico Spike Jonze in cui il frustrato protagonista trovava il modo di entrare nella testa (e nella vita) dell’istrionico attore hollywoodiano. Così, l’inevitabile osmosi prevede che il (più o meno) frustrato cronista provi ad entrare di soppiatto nei pensieri dello spalatino. Con esiti evidentemente alterni.

Ferragosto rappresenta il giro di boa della preparazione estiva. Inevitabile quindi tracciare un primo bilancio. Cosa troviamo sul suo personalissimo cartellino? Abbiamo lavorato in maniera ottimale. Nessun giocatore si è infortunato tranne Bortoluz. Ma lui è un caso a parte visto che si porta dietro problemi accusati già l’anno scorso. Complessivamente la squadra ha una buona condizione. In queste prime uscite ho cercato di dare a tutti una base di 70’ di gioco ”.

Quale deve essere la dimensione di questa squadra? Dobbiamo esprimere pensiero collettivo ed identità. Su questo sono convinto che abbiamo grandi margini di miglioramento. La maturità di una squadra si crea solo sul campo. Gestendo le partite e le emozioni. Se vogliamo fare un campionato importante, dobbiamo saper vincere nelle difficoltà. Servono testa fredda e concentrazione ”.

Nell’ultima uscita con il Fiorenzuola si sono visti i classici alti e bassi di metà agosto. Decisamente. Più ombre che luci. Ma ci sta in questa fase. L’approccio psicologico ed emotivo alla partita non è stato buono. Ma siamo stati bravi anche a vincerla. Ci sono tante cose da migliorare. Il lavoro non manca”.

Anche quello tattico? Stiamo lavorando sulla difesa a 4 non come semplice alternativa. Diciamo che in realtà la nostra è una difesa a 3 e mezzo. Almeno in fase di non possesso. Lo fanno in molti. Ormai è una naturale evoluzione del gioco. Quando abbiamo la palla c’è già un’identità ben precisa. Ma servono anche un pressing ben riuscito ed un approccio anteriore aggressivo ”.

Fatti gironi e calendario, urge impressione a pelle. Sono curioso. Sulla carta (e sottolineo sulla carta) il nostro sembra il girone con le squadre più attrezzate. Poi sul campo voglio vedere le avversarie per farmi un’idea. Sarà un campionato molto equilibrato in cui nessuno farà corsa a sé. La differenza come sempre la farà il gioco. La prima a Lecco? Stimolante ”.

E la Pro Patria? Dove va messa l’asticella biancoblu? Vogliamo fare un campionato da protagonisti. Questo è chiaro sin dal primo minuto. Ma non siamo nelle condizioni di vincere a mani basse. Dobbiamo lavorare con umiltà ed equilibrio. Ci sono almeno 6/7 squadre che possono vincere. E noi dobbiamo essere tra quelle. Questo gruppo è in grado di farlo. Sono storia e tradizione del club ad imporci di essere protagonisti”.                          

Giovanni Castiglioni