Le squadre (e gli allenatori), si vedono nelle sconfitte. Alla prima battuta di arresto stagionale, Javorcic ha sufficiente credito per non prendere scuse: “Ci hanno dominato nel primo tempo. Abbiamo sofferto la loro aggressività e fisicità. Tante prestazioni personali sotto la linea. Nella prima frazione siamo stati inadeguati alla sfida. Poi siamo usciti alla distanza e penso che più della strategia abbiano inciso altre cose“. Eh sì perché sul banco degli imputati finisce (giocoforza) la scelta di piazzare Molnar sulle piste di Ferrario. Lo spalatino allontana le ombre: “Ivo è stato il migliore dei nostri. Non è quello il problema. Anche perché vorrei rivedere la situazione. Altre volte il risultato aveva mascherato alcuni errori. Ma la sconfitta può anche fare bene“.

Proprio Molnar (almeno a botta calda), non riesce a mandarla giù. “Prendere gol sulle cose che avevamo preparato fa un po’ girar le scatole. Di chi è la colpa? Di tutti, inutile cercare il colpevole. I complimenti di Javorcic? Quando prendi gol, da difensore, non puoi mai essere contento“.

Per chi vuole larghi sorrisi, rivolgersi al dirimpettaio Curti: “Speriamo che sia finito il momento difficile. E che possa essere la svolta decisiva. D’altra parte, la fortuna è dei virtuosi“. Già sentita. Ma fa sempre effetto.

Giovanni Castiglioni

LA PARTITA